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Migranti, Londra adotta legge contestata

Manca solo la firma di re Carlo III, ma la norma contro l'immigrazione clandestina voluta dal Governo Sunak sarà realtà, nonostante aspre critiche anche dall'ONU

  • 19 luglio 2023, 08:13
  • 21 luglio 2023, 09:08

RG 07.00 del 19.07.2023 - La corrispondenza di Giancarlo Ciccone

RSI Mondo 19.07.2023, 07:47

  • Keystone
Di: AFP/EnCa

Martedì il Parlamento britannico ha approvato una controversa legge contro l'immigrazione clandestina che limita drasticamente il diritto di asilo, al punto che, secondo le Nazioni Unite, contraddice il diritto internazionale sui rifugiati. Questa vittoria politica del primo ministro conservatore, Rishi Sunak, arriva in un momento in cui sta per entrare in vigore un'altra misura contestata, ossia l'installazione sulle coste inglesi di una chiatta per ospitare i migranti, denunciata come "nave prigione".

Ma il Governo ha fatto della lotta all'immigrazione clandestina una priorità e ha promesso di fermare quegli emigranti illegali che arrivano attraverso la Manica su piccoli navigli, migranti che sono aumentati notevolmente negli ultimi anni nonostante la Brexit.

Secondo la nuova legge, quelle persone che arrivano nel Regno Unito illegalmente non potranno più chiedere asilo nel Paese. L’Esecutivo vuole inoltre che i migranti trattenuti siano rapidamente espulsi e tornino nel loro Paese d'origine o vadano in un Paese terzo, come il Ruanda, e questo a prescindere dalla loro provenienza.

Fortemente criticato anche dalla maggioranza, il disegno di legge è rimasto bloccato per settimane in Parlamento, con la Camera dei Lord che ha chiesto tanti emendamenti, tra cui limiti alla detenzione dei bambini e protezioni contro la schiavitù moderna. Il testo è stato però adottato martedì sera e ora deve solo essere promulgato da Re Carlo III, il che è soltanto una formalità.

Pure le Nazioni Unite hanno del resto condannato aspramente la legge, affermando che "contraddice" gli obblighi assunti dal Regno Unito nell'ambito della legislazione internazionale sui diritti umani e sui rifugiati. I migranti non avranno "alcuna garanzia di protezione nel Paese" in cui saranno deportati, ha rimarcato l'ONU.

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