Ticino e Grigioni

Dalla coltellata ai calci in testa

Rinviati a giudizio tre giovani che in ottobre, a Lugano, vennero alle mani tra loro. Per tutti l’accusa è tentato omicidio

  • 22 aprile, 18:30
  • 22 aprile, 19:40
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Oltre all’accoltellamento, a carico di un imputato c’è anche l’accusa di atti sessuali con fanciulli

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Di: Francesco Lepori

È la notte tra il 20 e il 21 ottobre scorsi quando, nel centro di Lugano, scoppia una rissa per una collanina rubata. Più persone vengono coinvolte. Tra queste un giovane italiano residente nel Luganese e i presunti autori del furto, due richiedenti l’asilo marocchini.

Gli animi si scaldano, e a un certo punto – almeno secondo la ricostruzione degli inquirenti – uno dei magrebini (di 25 anni) ferisce al collo l’italiano (di 19), con un coltello o un oggetto contundente. Poco più tardi scatta la reazione.

La vittima e l’altro asilante (un 20enne) se la prendono con lui. Tanto da sferrargli ripetutamente, mentre è a terra, dei calci alla testa. Sei in totale. Entrambi vengono arrestati. Il marocchino picchiato finirà in manette un paio di settimane dopo.

Mercoledì il procuratore pubblico Roberto Ruggeri ha rinviato a giudizio i tre imputati, in carcere da allora. Tutti – chi per un episodio, chi per l’altro – devono rispondere, in via principale, del reato di tentato omicidio. Nei loro confronti Ruggeri intende chiedere pene superiori ai cinque anni.

Oltre all’accoltellamento, a carico del 25enne c’è anche l’accusa di atti sessuali con fanciulli, per un fatto avvenuto nei giorni precedenti. Sempre a Lugano, nel tardo pomeriggio del 12 ottobre lui e un altro uomo avrebbero palpeggiato una minorenne mentre la tenevano ferma per un braccio.

Il Quotidiano 22.04.2024

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