Il cantiere del secolo, come lo ha definito il presidente francese Emmanuel Macron, è giunto a conclusione. A cinque anni dal catastrofico incendio, riapre al culto la cattedrale di Notre-Dame. L’opera di restauro e ricostruzione è stata eccezionale: innanzitutto per i tempi brevi di esecuzione, considerata la complessità dell’opera, l’investimento colossale di 900 milioni, donati da privati, da imprese e dallo Stato francese. l numero dei tecnici e delle maestranze coinvolti, oltre duemila; per le superfici che è stato necessario ripulire e restaurare, l’equivalente di 13 ettari; per le oltre duemila querce che sono state necessarie per la ricostruzione della struttura del tetto; per gli oltre 1.300 metri cubi di pietra utilizzati per sostituire le parti distrutte.
La fase più impegnativa del restauro è stata la ricostruzione della copertura, della guglia, delle volte, dell’attico della navata centrale e del coro e della struttura della torre nord che era stata parzialmente danneggiata dall’incendio. Con l’aiuto di gigantesche gru si è proceduto alla ricostruzione della volta della crociera, al posizionamento delle strutture del tetto e della copertura e infine alla ricostruzione della guglia, rifatta à l’identique.
All’interno il senso di meraviglia è immediato. L’edificio restaurato mostra una luminosità eccezionale, come mai prima si era vista. Pulita dalla polvere e dallo sporco accumulati nei secoli, la pietra calcarea luteziana della cattedrale risplende, accentuata dall’originale colore ocra ridipinto sulle volte a crociera.
Questo è il tempo delle cattedrali
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Tutto è stato rinnovato, dagli affreschi al pavimento a scacchi, fino alle campane rimosse dal campanile, ripulite dalla polvere di piombo e restaurate nella fonderia normanna dove furono fuse per la prima volta. Anche un nuovo sistema di illuminazione ad alta tecnologia contribuirà all’effetto.
Pietre e luci delle Cattedrali gotiche
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