Quando parli di Taylor Swift, di solito, parli dei suoi record. Ed è difficile tenere il conto, perché si inanellano uno dietro l’altro, senza sosta né indugio.
Partiamo dal suo “The Eras Tour” che la cantante sta portando in giro per il mondo. Tour che supererà il miliardo e 400 milioni di dollari di incasso, battendo il record detenuto da Elton John: e hai detto poco. Il live dura 3 ore e ripercorre tutti i suoi album conquistando e facendo scatenare il pubblico, tanto che durante il concerto a Seattle si sono registrate vibrazioni simili a quelle di un terremoto di magnitudo 2.3.
Secondo alcune stime, il tour di Taylor Swift darà una spinta da 5 miliardi di dollari al PIL statunitense. Tutto questo calcolando la vendita dei biglietti, gli alberghi prenotati, i ristoranti e i mezzi di trasporto per raggiungere il concerto. Nel 2024 poi, “The Eras Tour” arriverà anche in Europa e neanche a dirlo, i biglietti sono andati esauriti in pochi minuti.
Un altro record da segnalare: la cantante ha venduto 200 milioni di copie a livello globale tra singoli e album digitali, entrando così di diritto nella lista degli artisti con le vendite più alte nell’era digitale.
USA, Taylor Swift traina l'economia
Certo, aldilà dei record, va detto che la sua musica negli anni ha subito diverse critiche. A volte considerata ripetitiva, prevedibile, sopravvalutata e ricca di cliché. Anche il suo personaggio è spesso al centro di dibattiti, tra chi la considera geniale e chi profondamente calcolatrice.
Ma come è riuscita Taylor Swift a dare vita a tutto questo, a costruire questo impero? E soprattutto come è riuscita a plasmare e influire sulla cultura pop in questo modo? La formula del successo, come spesso accade, è un mix di diversi fattori. In questo caso la musica, il timing, l’intuito e anche un po’ di coraggio.
Taylor Swift nasce nel 1989 in Pennsylvania e inizia a suonare la chitarra e a scrivere canzoni già in adolescenza. Nel 2006 firma il suo primo contratto discografico con la “Big Machine Records”, pubblicando il suo album di debutto “Taylor Swift”, dalle sonorità country. Attraverso gli anni la sua musica cambia, si evolve, si apre al pop e al grande pubblico. Lo storytelling è il suo punto di forza. E lei diventa un personaggio, un’artista, un punto di riferimento ma anche un’imprenditrice. Sa come muoversi, come cogliere i trend sfruttandoli a suo favore: soprattutto sa come parlare al suo pubblico. Attraverso i testi delle sue canzoni e attraverso i social.
"Taylor Swift is the music industry" ha titolato non a caso l’iconico articolo di “Bloomberg Businessweek” nel 2014. Sono passati quasi 10 anni da quel titolo che non fa altro che riconfermarsi, restando più attuale che mai.
In questo video la vediamo durante la premiazione dei Grammy Awards come miglior album del 2016
Taylor Swift, premiata per il miglior album - EBU
RSI Cultura 16.02.2016, 07:46
Uno dei talenti di Taylor Swift è l’aver capito sin dall’inizio della sua carriera che doveva dedicarsi alla sua fanbase personalmente. Usa i social per interagire direttamente con i fan, chattare con loro, invitandoli a eventi esclusivi o live session dove presenta i suoi album in anticipo. E così, il suo fandom cresce a dismisura e diventa una vera e propria armata: sono gli “Swifities” e sono tra le fanbase più potenti della storia. Se questa non è imprenditorialità.
I Fandom
Alcune sue prese di posizione poi, hanno dato un ulteriore slancio alla sua figura da imprenditrice. Nel 2014 la popstar decide di rimuovere la sua musica da Spotify e poi anche da Apple Music: non trova corrette le condizioni imposte agli artisti da queste piattaforme di streaming musicale e fa quindi chiaramente sapere che non ci sta. In seguito, le piattaforme decidono di offrire migliori condizioni e così il catalogo musicale di Swift riappare. Si tratta di una conquista che ha avuto un impatto significativo sul dibattito riguardo alle royalties e ai compensi degli artisti nell'era dello streaming musicale, favorendo anche la sensibilizzazione del pubblico sul fenomeno. Grazie Taylor Swift, verrebbe da dire. Perché la battaglia l’ha portata avanti lei, ma i benefici vanno a tutti gli artisti.
Qualche anno dopo, arriva una mossa ancora più inaspettata, che può apparire assurda. Ma non si può negare che denoti coraggio. Nel 2018 l’artista non riesce ad acquistare i diritti sulle registrazioni dei suoi brani e decide quindi di riregistrarli e ripubblicarli progressivamente, chiamandoli “Taylor’s version”. Il sistema dell’industria musicale viene così destabilizzato perché il pubblico abbandona i brani originali. Un meccanismo che ha un successo gigante e che la cantante ripropone più volte: ha infatti appena annunciato la sua versione di un altro album iconico, 1989, in uscita a ottobre.
Da citare anche il suo impegno in materia di diritti, soprattutto per la comunità LGBTQ+ e per le donne. La popstar manda diversi messaggi di sostengo tramite le sue canzoni e i suoi videoclip, ma anche direttamente dal palco dei suoi concerti.
Cantautrice, businesswoman, pioniera e anche icona, per molti. Sempre più apprezzata dal grande pubblico. Croce e delizia dell’industria musicale in balia delle sue scelte ma che non può fare a meno di lei.
Insomma, il fenomeno Taylor Swift non accenna a placarsi. Noi restiamo solo in attesa di scoprire la sua prossima mossa.