«Mi dispiace pensare che il mio tempo con questa orchestra stia per finire. Questa sarà la mia ultima tournée come direttore principale dell’OSi. Naturalmente spero che ce ne saranno altre, anche se non sarò più direttore principale. Comunque non perderemo i contatti. Passiamo molto tempo insieme, in aereo, sull’autobus, in albergo, durante i pasti, e cercherò di goderne ogni secondo». Così Markus Poschner intende vivere quest’ultima avventura itinerante con i musicisti dell’Orchestra della Svizzera italiana. Dopo dieci anni lascerà la direzione principale dell’OSI per assumere quella dell’Orchestra Sinfonica di Basilea. Intanto, però, ci sono bilanci da fare e iniziative del prossimo futuro da anticipare. Il maestro tedesco si è intrattenuto ai microfoni di Musicalbox.
È una settimana intensa, questa, per l’Orchestra, in viaggio fra Monaco di Baviera e Zagabria, con tappa intermedia a Lugano, dove giovedì ha tenuto l’ultimo concerto per la rassegna “OSI al LAC”. Nella capitale croata si esibirà questa sera, alla Concert Hall Lisinski. Andare in tournée significa portare lo stesso programma in sale ognuna con un’acustica diversa. Serve capacità di adattamento: «Questo è in realtà il dono più grande per noi, perché abbiamo comunque un grande obiettivo» osserva Poschner, «Anche se suoniamo lo stesso repertorio e lo stesso programma, ogni sera continuiamo a reinventare e ripensare questi pezzi, e questo anche quando suoniamo Beethoven, la famosa Quinta Sinfonia, uno dei più grandi capolavori. In un altro programma abbiamo inserito anche Šostakovič, la sua Nona Sinfonia, ed è molto, molto eccitante. Conosciamo perfettamente queste opere, le presentiamo in queste nuove sale e affrontare un pubblico che non conosciamo ci porta in una situazione nuova, dove dobbiamo sviluppare moltissima intensità e spontaneità per rendere giustizia a questa musica». Di volta in volta si provano soluzioni differenti e si scoprono nuovi aspetti «anche salendo sul palco, perché si conoscono meglio i colleghi dell’orchestra, in modo diverso. Si vive una nuova esperienza con lo stesso repertorio, e credo che questo sia sempre l’obiettivo».
Sulle Tracce di Čajkovskij con l’OSI e Markus Poschner
La Recensione 21.02.2024, 10:35
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Guardando indietro, a questo decennio trascorso come direttore principale dell’OSI, il suo sentimento è di gratitudine: per le esperienze fatte, per aver potuto lavorare con i migliori musicisti e aver vissuto ogni giorno situazioni nuove. Un decennio formativo, al termine del quale si sente cambiato e migliorato: «È estremamente difficile, per me, scegliere di mettere in luce solo alcuni momenti salienti. Certamente mi sento ancora molto ispirato dall’ultimo evento clou vissuto, ovvero la vittoria per la seconda volta di un premio all’International Classical Music Awards. È come il Grammy europeo».
I prossimi mesi per l’OSI saranno ricchi di eventi. Uno, in particolare, stuzzica la curiosità: un grande festival, il fine settimana di Pentecoste, nel quale si celebrerà la collaborazione fra l’Orchestra e Poschner. Un programma nutrito, che comprenderà una sorprendente jam session: «Tutti sanno che ho una grande passione per il jazz, e qui in orchestra ci sono tanti colleghi che condividono la mia stessa passione. Così abbiamo pensato di fare qualcosa di assolutamente non convenzionale: abbiamo messo insieme una band. Faremo una jam session e sì, sarete sorpresi. Sarà qualcosa di veramente insolito».
Incontro con Markus Poschner
Musicalbox 10.04.2025, 16:35
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