Per essere sicuri di poter fare dei buoni maccheroni, occorre innanzitutto avere dei tegami adeguati. I piatti di cui io mi servo vengono da Napoli e si vendono sotto il nome di terre del Vesuvio.
La preparazione dei maccheroni si divide in quattro parti.
Gioachino Rossini
1 - La cottura della pasta:
La cottura è una delle operazioni più importanti e occorre riservarle la più grande cura. Si comincia col versare la pasta in un brodo in piena ebollizione precedentemente preparato; il brodo deve essere stato passato a filtrato.
Si fa allora cuocere la pasta su un fuoco basso dopo avervi aggiunto alcuni centilitri di panna e un pizzico di arancia amara.
Quando i maccheroni hanno preso un colore trasparente per il grado di cottura, vengono tolti immediatamente dal fuoco e scolati sino a quando non contengano più acqua.
Li si tiene da parte prima di essere sistemati a strati.
2 - La preparazione della salsa:
Sempre in un tegame di terracotta, lasciar cuocere a fuoco basso per un’ora circa.
Passare al colino cinese e serbare a bagnomaria.
3 - La preparazione a strati:
È a questo punto che si rende necessario il tegame in terra del Vesuvio. Dopo aver leggermente ingrassato con burro chiarificato e raffreddato il tegame, vi si versa uno strato di salsa, poi uno di maccheroni, che va ricoperto da uno strato di parmigiano e di gruviera grattugiati e di burro.
Poi un altro strato di maccheroni che si ricopre nello stesso modo, il tutto bagnato dalla salsa.
All’ultimo strato si aggiunge un po’ di pangrattato e di burro, e si mette il tegame da parte per la gratinatura.
4 - La gratinatura:
Il difficile è far dorare il piatto per il momento in cui dovrà essere mangiato.
Episodio 7 - I maccheroni del peccato
RSI Food 02.11.2018, 09:00
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