La tendenza all'aumento dei contagi si conferma in diversi paesi europei, compresa la Svizzera, e di conseguenza si moltiplicano le richieste di nuove misure e gli appelli a rispettare scrupolosamente le misure riguardanti il distanziamento sociale ed igieniche. L'Ufficio federale della sanità pubblica ha reso noto che nelle ultime 24 ore non sono stati registrati altri decessi legati al Covid-19 (complessivamente finora sono stati 1'703), ma che il numero dei contagi è aumentato di 193. Un numero senza pari dai giorni attorno al 20 aprile. Il totale delle infezioni confermate nella Confederazione dall'inizio della pandemia è ora di 34'602.
Cresce anche il numero delle persone che in Svizzera sono confinate a scopo preventivo. Mercoledì ha superato le 13'000: 964 sono in isolamento dopo aver contratto il virus, 3'108 in quarantena avendo avuto contatti stretti con i gli infettati e 9'164 in quarantena dopo essere rientrate da uno dei paesi a rischio (l'elenco è consultabile cliccando qui).
La situazione è tornata a peggiorare anche negli Stati Uniti dove nella giornata di martedì sono stati registrati 1'592 ulteriori decessi legati a Covid-19 in 24 ore. È il bilancio quotidiano più pesante da due mesi e mezzo a questa parte. Un'evoluzione che preoccupa anche perché il paese, dopo due giorni di leggera flessione dei contagi, ne ha nuovamente registrati oltre 60'000, concentrati soprattutto negli Stati del sud e dell'ovest. Il presidente Donald Trump ha reagito alla preoccupazione espressa da diversi esperti e alle accuse per la gestione dell'emergenza, dicendosi vittima di critiche ingiuste e tornando a difendere l'uso della clorochina come terapia anti-Covid anche se l'efficacia del farmaco non è confermata dagli scienziati e il suo uso è sconsigliato dai suoi stessi esperti.
di Diego Moles, Simone Fassora, Elena Boromeo e Andrea Pasquot