QUILISMA
Cultura e suoni dal Medioevo e dal Rinascimento
Domenica 07 maggio 2017 alle 10:00

Quando la musica è Sefardita
Quilisma 07.05.2017, 12:00
Contenuto audio
31 marzo 1492, i re cattolici di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, emanano un decreto con il quale diventava obbligatoria l'espulsione delle comunità ebraiche dai regni spagnoli e dai loro possedimenti. L'editto rendeva obbligatoria la conversione degli ebrei alla religione cattolica, mentre disponeva l'espulsione per coloro che non si fossero convertiti. Il decreto andò ad incrementare le comunità ebraiche dell’Africa del Nord ed in maniera minore anche di altre regioni europee dove, prendendo spunto dall’antico nome della Spagna, Sefarad, si cominciò a definire queste comunità Sefardite. Comunità in cui la musica giocò un ruolo sociale e identitario forte e nella cui struttura melodica sono presenti tracce arcaiche: si conservano cadenze e forme in uso nella musica dei menestrelli dell’occidente medievale. Col passare del tempo elementi musicali di tradizioni estranee a quella spagnola hanno influenzato buona parte del repertorio sefardita che ci è giunto attraverso la tradizione orale (le prime trascrizioni musicali sono state realizzate soltanto nei primi anni del 1900): era compito delle donne scandire – anche con il loro canto – la vita all’interno delle comunità: cantavano storie, e si accompagnavano col pandero (tamburello), unico strumento da loro utilizzato per battere il ritmo.