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Temu, non solo shopping: a rischio i dati personali

“Compra come un miliardario”: il sito cinese sfida il commercio locale con prezzi stracciati e strategie aggressive, ma solleva sospetti sull’acquisizione di informazioni private degli utenti

  • 31 maggio, 20:46
  • 6 giugno, 15:27

Un sito di acquisti che fa discutere

Il Quotidiano 31.05.2024, 19:00

Di: Quotidiano/Natda

Negli ultimi due anni, il sito di acquisti Temu ha investito milioni in una campagna di marketing aggressiva che ha rivoluzionato il panorama del commercio online, proponendo prodotti a prezzi stracciati. Questa strategia ha portato a una denuncia in Svizzera per concorrenza sleale, alla quale si aggiunge anche il sospetto che l’obiettivo non sia tanto vendere, quanto raccogliere dati personali.

“L’online è già di per sé una minaccia per il commercio cittadino. Qui parliamo di una piattaforma che penetra con strategie al limite della legalità” afferma Rupen Nacaroglu, presidente della società dei commercianti di Lugano. Il successo di Temu è esploso due anni fa negli Stati Uniti con uno spot di quindici secondi durante il Super Bowl, lo spazio pubblicitario più costoso del paese. Da aprile 2023, l’azienda ha dominato i motori di ricerca in Europa e impazzato sui social, registrando una crescita mai vista prima per un sito di vendita online.

“Dobbiamo rispettare alcune regole in Europa e USA per poterci muovere, mentre Temu può agire al di fuori di esse” osserva Alessandro Siviero, docente marketing SUPSI. L’impresa cinese in questione è partecipata, cioè para-pubblica, e questo rende possibile fare grandi investimenti economici in pochissimo tempo senza una pretesa immediata di ritorno mediante i ricavi, aggiunge Siverio.

A questo si aggiunge un secondo livello di preoccupazione, relativo alla sicurezza: “Credo che il vero interesse delle applicazioni cinesi non sia la monetizzazione economica, ma profilare il nostro comportamento. Arrivano con app che consentono di acquistare prodotti a basso costo, il che significa dare il consenso all’app di girovagare per il nostro smartphone in cerca di dati personali” dice Alessandro Trivilini, responsabile del servizio di informatica forense della SUPSI

La situazione sta causando allarme tra i commercianti svizzeri. Nacaroglu conclude: “La preoccupazione è grande perché c’è sempre più la tendenza di andare a cercare l’offerta. Combattere contro questa piattaforma è una battaglia persa. È l’autorità a dover intervenire a regolamentare o a fermare eventuali irregolarità”.

La presa di posizione di Temu

In seguito della pubblicazione del nostro servizio, Temu ha voluto prendere posizione come segue:

“Per Temu, la protezione della privacy degli utenti è un principio fondamentale. Siamo chiari su come utilizziamo i dati per gestire la nostra piattaforma e migliorare l’esperienza degli utenti. Raccogliamo solo le informazioni minime necessarie per: gestire e completare gli ordini; fornire i nostri servizi ed elaborare i pagamenti; comunicare con l’utente in merito ai suoi ordini, ai nostri prodotti e alle offerte che potrebbero interessarlo; personalizzare l’esperienza di acquisto dell’utente e consigliargli prodotti

Siamo sempre trasparenti riguardo alla raccolta dei dati. Se c’è la possibilità di utilizzare informazioni riguardo l’utente per uno scopo specifico, lo informiamo chiaramente. (...)

Sebbene comunichiamo tutte le potenziali raccolte di dati, in pratica raccogliamo e utilizziamo solo il minimo indispensabile per gestire efficacemente il nostro operato. In quanto parte di PDD Holdings Inc., quotata al Nasdaq, aderiamo a una rigorosa supervisione normativa. Il nostro impegno per la privacy informa ogni aspetto della gestione dei dati degli utenti.

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