Le cause dei contadini statunitensi contro l’azienda basilese Syngenta saranno riunite in un’azione comune, ovvero in una cosiddetta class action. Lo ha deciso un giudice dello Stato del Kansas dopo aver ricevuto parecchie cause concernenti la commercializzazione delle sementi di mais geneticamente modificate prodotte dall’industria agrochimica elvetica.
I “farmer” rimproverano a Syngenta di aver messo in commercio la semente “Agrisure Viptera” autorizzata negli Stati Uniti senza però assicurarsi che la stessa potesse essere esportata in altri paesi. La Cina, uno dei maggiori acquirenti di cereali statunitensi, ha respinto importanti quantità di mais USA per tutto il 2013 e parte del 2014, proprio perché contenente tracce della “Agrisure Viptera”.
Syngenta può esportare anche in Cina il mais geneticamente modificato solo dal 2014 ciò che, secondo gli avvocati che rappresentano i contadini USA, avrebbe causato tra i 5 e i 7 miliardi di dollari di mancati guadagni nel periodo in cui i carichi venivano respinti. Oltre ai coltivatori anche diversi commercianti di materie prime hanno intentato causa a Syngenta.
ATS/AFP/Swing