Il colosso alimentare vodese Nestlé ha realizzato nel primo semestre un utile netto in progressione del 18% su base annua a 5,9 miliardi di franchi. Il fatturato è invece sceso del 9,5% a 41,2 miliardi a causa di cessioni e dell'effetto dei cambi.
A livello organico risulta invece una crescita del 2,8%, di cui un +2,6% generato dall'aumento dei volumi di vendita e un +0,2% dagli incrementi di prezzo. Tra aprile e giugno la crescita organica (+1,3%) è rallentata rispetto ai primi tre mesi dell'anno, quando si attestava al 4,3% grazie anche agli acquisti in massa nei Paesi industrializzati all'inizio della pandemia di coronavirus.
Il margine operativo netto semestrale, che esclude costi di ristrutturazione, cessioni, vertenze giuridiche e altri oneri o introiti, è salito nel giro di un anno dal 17,1 al 17,4%. Gli analisti contattati dall'agenzia AWP si aspettavano in media una crescita organica del 2,7% e un margine operativo netto del 17,0%. Per l'intero esercizio Nestlé abbassa lievemente le previsioni: ora si attende una crescita organica del 2-3%.