La Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha ordinato venerdì a Israele di prendere misure per prevenire atti di genocidio nella Striscia di Gaza, di punire chi incita a commetterne uno, di presentare rapporto ai giudici entro un mese sui provvedimenti adottati e di preservare le prove di quanto sta accadendo. A maggioranza, i 17 giudici - il cui verdetto è vincolante - hanno accolto gran parte delle richieste sudafricane, con una significativa eccezione: non hanno ordinato la sospensione dell’offensiva.
Chiedono, invece, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
I rappresentanti delle due parti in piedi all'apertura della seduta
In precedenza la presidente del tribunale, la giudice statunitense Joan Donoghue, aveva affermato che la Corte “è preoccupata per la perdita di vite umane a Gaza (i morti hanno superato proprio venerdì quota 26’000, ndr)“, che “vede un rischio di peggioramento della situazione” e la necessità di “adottare misure per migliorare la situazione umanitaria”.
Manifestanti per la causa palestinese all'Aia
“Chiediamo a tutti gli Stati di garantire che le misure ordinate dalla Corte siano applicate, anche da Israele”, ha reagito il Ministero palestinese degli affari esteri. I rappresentanti sudafricani hanno parlato dal canto loro di “una vittoria decisiva per il diritto internazionale”.
Critica, invece, la reazione dello Stato ebraico, che ha tacciato la Corte di antisemitismo. “Non abbiamo bisogno di lezioni di moralità per distinguere tra terroristi e popolazione civile a Gaza”, ha affermato il ministro della difesa Yoav Gallant.
Il Dipartimento federale degli affari esteri, dal canto suo, ha fatto sapere di aspettarsi che “Israele rispetti l’ordinanza della Corte”.
I magistrati hanno riconosciuto l’esistenza di una controversia fra Sudafrica e Israele e la competenza della Corte per pronunciarsi in materia. Per una decisione sul fondo della questione, ovvero se nella Striscia venga attualmente commesso un genocidio, ci vorranno però probabilmente degli anni per avere una sentenza. Tuttavia, le accuse sono state ritenute plausibili e la richiesta israeliana di archiviare sin d’ora il caso è stata respinta.
RG 12.30 del 26.01.24 - Andrea Ostinelli in collegamento dall’Aia con Gabriele Bohrer
RSI Info 26.01.2024, 13:02
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Gaza, atteso primo pronunciamento della Corte dell'Aja
Telegiornale 26.01.2024, 12:30