"La modalità di questa guerra sta cambiando velocemente qui a Kiev". È questa la prima informazione che ci fornisce Nello Scavo, inviato per il giornale l'Avvenire nella capitale ucraina, contatto telefonicamente dalla RSI. "Prima si pensava a un’azione di assedio e non a un attacco via terra come sta avvenendo. Bisogna però precisare che le forze russe stanno incontrando una resistenza che forse non si attendevano e quindi il comando militare a Mosca deve adeguare i piani bellici. Un’altra ragione del cambiamento di modalità va ricercata nell’atteggiamento della popolazione di Kiev che si sta arruolando nelle milizie volontarie e sta combattendo strada per strada per frenare l’avanzata russa”, ha spiegato Scavo.
Il timore che si percepisce, continua, "è che Kiev possa trasformarsi in una nuova Sarajevo se non si avviano al più presto negoziati di pace dopo un necessario cessate il fuoco e l’interruzione dei combattimenti".
Nello Scavo, inviato dell'Avvenire a Kiev
Per il momento a Kiev "è ancora possibile girare per le strade anche se l’apparente calma è interrotta sovente dalle sirene degli allarmi anti aerei con la gente che si riversa nei rifugi". In alcuni quartieri della capitale "sono in corso combattimenti molto ravvicinati tra truppe russe, esercito ucraino e volontari con il rischio di essere colpiti dal cosiddetto fuoco amico", aggiunge il corrispondente dell'Avvenire.
Al momento, precisa ancora Scavo, è molto “difficile fare previsioni sulla durata e l’evoluzione del conflitto. Molto dipende infatti dalle intenzioni del presidente russo Vladimir Putin. Se il numero uno del Cremlino vuole conquistare Kiev la situazione rischia di trascinarsi per parecchio tempo, a meno che Putin decida di abbreviare l’agonia di Kiev, attaccando e distruggendo la città”.
RG 12.30 del 26.2.2022 Le considerazione di Pietro Battacchi, direttore della Rivista italiana di difesa
RSI Info 26.02.2022, 15:48
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