Baltimora, speranze finite per i dispersi

Non ci sono più speranze di ritrovare in vita i sei dispersi finiti nelle acque del fiume Patapsco a Baltimora, dopo che martedì notte una nave portacontainer fuori controllo ha urtato un pilone di sostegno del ponte Francis Scott Key, facendolo collassare nelle acque. I servizi di emergenza hanno infatti sospeso martedì sera le ricerche intorno al ponte di Baltimora, crollato la notte precedente dopo essere stato urtato da una nave portacontainer.

Le autorità americane ritengono che i sei dispersi siano ormai presumibilmente deceduti. Ragion per cui, martedì sera, di fronte a condizioni difficili, “la marea e le correnti che rendono pericoloso il lavoro dei sommozzatori”, le autorità hanno deciso di non proseguire le ricerche.

“In base alla durata delle ricerche, alla profondità del fiume nella zona e alla temperatura dell’acqua estremamente bassa, a questo punto non crediamo che troveremo queste persone in vita”, ha dichiarato il viceammiraglio della Guardia Costiera Shannon Gilreath in una conferenza stampa.

La nave mercantile Dali, un’imbarcazione cargo gigantesca, sarebbe inoltre andata in “blackout totale” poco prima dell’impatto. Lo sostiene martedì sera l’Associazione dei comandanti navali americani.

Il pilota ha fatto “tutto quello che poteva fare” per rallentare la nave e impedirle di andare alla deriva verso il ponte, ha spiegato Clay Diamond, direttore esecutivo e consigliere generale dell’American Pilots Association. “Pochi minuti prima dello schianto, si è verificato un blackout totale, il che significa che la nave ha perso la potenza del motore e l’energia elettrica”, ha spiegato il dirigente alla CNN.