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Brasile, la guerra di WhatsApp

Sospeso dalla giustizia il popolare servizio di messaggeria; protesta in rete di milioni di utenti

  • 17 dicembre 2015, 17:46
  • 7 giugno 2023, 16:09
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Tra la gente "orfana" di WhatsApp (Guarda il video)

RSI Info 17.12.2015, 17:43

Di Emiliano Guanella

Un paese nel panico, ma questa volta non per una nuova sconfitta calcistica o per le conseguenze degli enormi scandali politici; a preoccupare milioni di brasiliani è stata la sospensione del servizio di WhatsApp. Una decisione presa da un giudice di Sao Bernando de Campo, nello stato di San Paolo, nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria nella quale i gestori del popolare applicativo di messaggeria istantanea si sarebbero rifiutato di fornire agli inquirenti i tabulati delle conversazioni di un inquisito. La magistratura ha notificato le quattro principali compagnie telefoniche operanti nel paese, Tim, Vivo, Claro e Oi, che dalla mezzanotte di mercoledì hanno disattivato il servizio.

Whatsapp è molto popolare in Brasile, un paese che conta più di duecento milioni di linee telefoniche mobili attive, la metà delle quali con accesso a internet. Malumore e profonda insoddisfazione fra gli utenti, molti dei quali hanno fatto circolare in rete sistemi per aggirare il blocco imposto dalla giustizia.

Zuckerberg: "Un giorno triste per il Brasile"

Sulla questione è intervenuto anche Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook che ha comprato nel febbraio 2014 WhatsApp per 22 miliardi di dollari. “E’ un giorno triste per il Brasile – ha scritto Zuckerberg – un paese all’avanguardia in internet e dove la gente usa con molta passione il nostro servizio di messaggi di testo e di voce”. Whatsapp, in realtà, è da tempo osteggiato dalle compagnie telefoniche brasiliane, che hanno registrato un calo notevole nelle chiamate fra utenti. Il direttore di VIVO, la seconda più grande compagnia dopo l’italiana TIM, lo ha definito una "pirateria" (la possibilità di mandare messaggi di voce sostituisce di fatto le chiamate senza però essere soggetto alla legislazione e alla tassazione applicata alle compagnie stesse).

Giovedì, dopo 12 ore di assoluto blackout il servizio è ripreso parzialmente in alcuni stati, grazie ad una decisione di un altro giudice di San Paolo, che ha concesso una sospensione cautelare del blocco imposto dal suo collega di Sao Bernardo de Campo. Ma le compagnie hanno fatto sapere che ci vorranno diverse ore per ripristinare il servizio in tutto il paese. La decisione finale spetterà ad un’ulteriore istanza, mentre altri magistrati in diverse città stanno presentando nuove richieste di sospensione del servizio. La "guerra" di Whatsapp, con buona pace di milioni di utenti, è appena iniziata.

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