La Gran Bretagna ha deciso di abbandonare l’Unione Europea. Lo ha affermato la BBC alle 7.15. L'affluenza alle urne, dati ufficiali, è stata del 72,2%.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere: la Borsa di Tokyo sprofonda a -8,1%, i futures per quella di Londra al -7%. La sterlina è in flessione del 10%, ai minimi in 31 anni rispetto al dollaro, mentre il franco si è rafforzato nei confronti dell'euro, risalendo a quota 1,07.
Prima ancora della proclamazione del risultato, il leader dello UKIP (il partito indipendentista britannico) Nigel Farage ha detto che "il 23 giugno sarà il nostro giorno dell'indipendenza", prima di preannunciare che "altri paesi seguiranno, è la fine dell'UE".
E la vittoria del "leave" alimenta anche altre spinte separatiste: in Francia Marine Le Pen ha già chiesto che pure il suo paese si pronunci sulla questione, così come il leghista Matteo Salvini in Italia e l'olandese Geert Wilders.
La premier scozzese Nicola Sturgeon ha ribadito che la Scozia (dove il "remain" è arrivato nettamente in testa) si vede in Europa. Già nelle scorse settimane aveva anticipato che Edimburgo vorrà rivotare sull'indipendenza, dopo aver detto "no" lo scorso anno. In Irlanda del Nord, maggioritariamente pure favorevole a restare nell'UE, lo Sinn Fein e il vicepremier Martin McGuinness chiedono una consultazione popolare per un'Irlanda unita. Un'altra componente del Regno, il Galles, ha invece votato per il "leave".
AlesS/pon
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