La Camera statunitense ha approvato con 222 sì e 208 no la risoluzione che raccomanda al Ministero della Giustizia di perseguire l'ex "chief of staff" di Donald Trump, Mark Meadows, per oltraggio al Congresso, per essersi rifiutato di collaborare senza fondamento con la commissione parlamentare che indaga sull'assalto a Capitol Hill risalente al 6 gennaio scorso.
Si tratta della seconda mossa del genere, dopo quella contro l'ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon. A votare a favore insieme ai democratici sono stati i repubblicani Liz Cheney e Adam Kinzinger, da tempo ai ferri corti con Donald Trump.
Secondo la difesa, Meadows non ha rifiutato di collaborare, avendo fornito migliaia di documenti e SMS ricevuti in relazioni a quei fatti. Da una parte di quei messaggi, letti in aula, si desume come numerosi parlamentari repubblicani, giornalisti della rete conservatrice Fox News e persino il figlio di Trump, Donald Trump Jr, gli avessero scritto per implorarlo di convincere il presidente a intervenire per fermare i manifestanti al Campidoglio, cosa che l'ex inquilino della Casa Bianca non fece.
Se la raccomandazione della Camera verrà accolta dal ministero della Giustizia, Meadows diventerà il primo capo di gabinetto a essere perseguito dopo aver lasciato l'incarico dai tempi di H.R. Haldeman nello scandalo Watergate quasi 50 anni fa.