Pavel Durov è stato fermato sabato sera a Parigi: la giustizia francese, in estrema sintesi, lo accusa di non aver fatto abbastanza per controllare i contenuti illegali che popolano la sua creatura Telegram.
Ma, cos’è in concreto Telegram e perché appare, in questo momento, così controversa? Proviamo a dare qualche risposta.
Cos’è Telegram?
Tecnicamente è un servizio di messaggistica istantanea e viene usato sia per “chattare” o fare video e audio chiamate, ma è usato anche e soprattutto per creare dei canali che servono per condividere messaggi e contenuti multimediali con un vasto pubblico.
Ha circa 900 milioni di utenti attivi mensilmente in tutto il mondo il che ne fa una delle piattaforme di questo tipo più diffuse al mondo (la prima è WhatsApp che di utenti ne ha 2 miliardi). Telegram ha avuto successo anche perché propone una funzione chiamata chat segrete che garantiscono un alto tasso di anonimato e di sicurezza. Utilizzando una tecnologia sviluppata in casa, queste chat segrete permettono per esempio di lasciare pochissime tracce sui server e consentono l’autodistruzione dei messaggi e l’impossibilità di inoltrarli.
In cosa è diverso da WhatsApp?
Ci sono differenze tecnico-informatiche legate alle differenti tecnologie utilizzate delle rispettive piattaforme, delle differenze legate ai proprietari - WhatsApp lo ricordiamo è di Meta, la società di Zuckerberg proprietaria anche di Instagram e Facebook, e poi ci sono differenze di numeri con WhatsApp molto più diffusa nel mondo.
Ma le differenze maggiori sono soprattutto legate a come le persone usano queste applicazioni. La maggior parte di noi usa prevalentemente WhatsApp per comunicare con altre persone o in gruppi più o meno circoscritti. Mentre su Telegram come detto a essere in auge sono soprattutto i canali che permettono di trasmettere messaggi e file di ogni tipo (e anche di dimensioni maggiori) a un vastissimo pubblico, e questo permette di veicolare idee, punti di vista, o comunicazioni di vario genere.
Quali contenuti si trovano su questi canali e perché si parla di “deriva di Telegram”?
Quello che si può dire è che su Telegram si trovano canali veramente di ogni tipo e che sì, una certa deriva negli ultimi anni è palese. Come redazione Info digitale RSI abbiamo monitorato diversi profili trovandone anche di parecchio contorversi e illegali. Per esempio abbiamo trovato decine e decine di canali legati all’estrema destra: una vera e propria galassia nera che sparge messaggi d’odio razziale. E per fare altri esempi, ci sono anche molti canali legati all’islam radicale e persino al jihadismo. Molte organizzazioni terroristiche avevano anche dei loro account su Telegram che hanno usato per rivendicare attentati.
Ci sono anche canali che promuovo la vendita di droga e altri che condividono video ultra violenti e altri ancora contenuti a carattere sessuale, spesso all’insaputa dei protagonisti. Negli ultimi anni Telegram viene usato anche e sempre più spesso per spargere teorie del complotto e false informazioni di ogni tipo.
Molti canali problematici vengono chiusi ogni mese ma nel frattempo altri vengono riaperti senza che Telegram, almeno questa è la nostra impressione, si fosse finora mostrato molto rapido ed efficace nel tenerli sotto controllo.
Ci sono però anche aspetti positivi da non sottovalutare: una certa mancanza di censura permette anche di entrare in contatto con informazioni e video per esempio difficilmente reperibili altrove o magari censurati dai governi più autoritari. Materiale che può essere usato anche da noi giornalisti dopo averlo verificato.
Perché Durov è stato fermato in Francia?
Le autorità francesi gli rinfacciano proprio questo: lasciando proliferare i canali più controversi e rifiutandosi a più riprese di collaborare con la giustizia nell’ambito di inchieste, potrebbe in qualche modo essere ritenuto più o meno responsabile di varie attività illegali commesse sulla sua piattaforma anche senza chiaramente avervi partecipato attivamente.
Arrestato il fondatore di Telegram
Telegiornale 25.08.2024, 12:30