Fra missili ed evacuazioni

Sono una ventina i civili che oggi, sabato, hanno potuto lasciare l'area del complesso siderurgico assediato dai russi a Mariupol, per dirigersi con ogni probabilità a Zaporizhzhia, città nel sud-est dell'Ucraina.

Lo ha reso noto il vicecomandante del reggimento Azov, attraverso un video diffuso via Telegram. La notizia ha trovato conferma anche da parte russa: l'agenzia Tass, qualche ora prima, aveva in effetti parlato dell'uscita dall'area dell'acciaieria, dove sono sempre bloccati centinaia di soldati e civili ucraini, di 25 civili fra i quali anche alcuni bambini. Finora non era riuscito alcun tentativo di evacuazione dell'area.

L'inviato della RSI Pierre Ograbek ha potuto intanto raggiungere la regione settentrionale di Černihiv, assediata da tutte le direzioni durante le prime settimane dell'invasione, documentando in presa diretta le gravissime devastazioni inferte dalle forze russe. Nell'area, da cui le truppe di Mosca si sono in seguito ritirate, si cerca ora faticosamente di tornare alla vita.

Nelle ultime ore diverse esplosioni sono risuonate a Odessa, come confermato anche dal nostro inviato Emiliano Bos, mentre stava rientrando dalla località di Mikolaiv.

Una settimana fa la città portuale nel sud del Paese era stata bersaglio di un bombardamento costato la vita ad almeno 8 persone. Oggi le forze russe hanno sferrato un'incursione con missili che hanno in particolare colpito l'aeroporto della località, danneggiandone la pista. "Il nemico ha colpito dalla Crimea, attraverso un sistema missilistico di difesa costiera", ha dichiarato il governatore della città, aggiungendo che il raid non ha causato vittime.

Le forze di Mosca stanno quindi mantenendo elevata la pressione nella regione di Kharkiv, la grande città nel nord-est che da settimane è bombardata dall'artiglieria russa. Un villaggio dell'area, che ieri era stato liberato dall'occupazione russa, è stato nuovamente preso di mira dai russi. L'attacco ha causato la morte di almeno una persona e una dozzina di feriti.