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"Giusto rimuovere le statue"

Le proteste per la morte di George Floyd catalizzano l'attenzione anche sui simboli commemorativi di personaggi legati a razzismo e colonialismo. Lo storico: "Bisogna metterle nei musei"

  • 10 giugno 2020, 11:44
  • 22 novembre, 19:11
01:35

Sull'onda dello sdegno per la morte di George Floyd, la rimozione di statue storicamente legate al colonialismo e al razzismo

EBU/Giorgio Buzelli 10.06.2020, 13:43

Di: RG/buzellig 

Le proteste innescate dalla tragica morte di George Floyd hanno portato alla rimozione di simboli commemorativi legati a personaggi controversi, che avevano in qualche modo legato il proprio nome al razzismo e al colonialismo.

È stata ad esempio rimossa la statua di re Leopoldo II ad Anversa, responsabile delle atrocità coloniali in Congo, e a Londra quella di Robert Milligan, mercante di schiavi scozzese.

"Secondo me la domanda di rimuovere queste statue è giusta", ha commentato lo storico sangallese Hans Fässler. "Non si tratta di nascondere il nostro passato, ma di renderlo più visibile mettendo le statue in un museo per poterle contestualizzare".

Intanto anche in Svizzera ci si è mossi in questo senso. È infatti stata lanciata martedì a Neuchâtel una petizione che chiede di smantellare la statua di David de Pury, azionista di una compagnia legata al traffico degli schiavi: "È un simbolo della schiavitù e del colonialismo: si deve rimuovere la sua statua", ha concluso Hans Fässler.

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