Le sirene suonano hanno suonato la scorsa notte in tutta l'Ucraina, anche in quell'ovest finora considerato relativamente al sicuro dall'avanzata della Russia. Esplosioni sono state riportate infatti anche a Leopoli che domenica ha subito un attacco missilistico, a un passo dalla frontiera con la Polonia. Qui domenica mattina è stata infatti bombardata una base militare poco lontano dalla città. Si tratta del Centro internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza dove si esercitavano forze ucraine e forze NATO. Stando al governatore locale i morti sarebbero almeno 35.
Le colonne russe si avvicinano sempre più a Kiev
Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l'esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson. Al contempo però nel pomeriggio da parte ucraina è giunto un piccolo spiraglio di speranza: il consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto oggi di aspettarsi “risultati concreti” nei prossimi giorni nei colloqui con la Russia. Mosca “è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina” e “ha iniziato a parlare in modo costruttivo”, ha aggiunto Podoliak in un video pubblicato sul suo profilo Twitter. Una visione confermata anche da parte russa, con il membro della delegazione russa Leonid Slutsky che ha parlato di "progressi significativi".
Dall'Ucraina oggi giunge anche notizia della morte del giornalista, regista di documentari e produttore televisivo statunitense Brent Renaud. È stato ucciso e un suo collega è stato ferito ad Irpin, nei sobborghi di Kiev, dalle forze russe. I due stavano filmando i profughi in fuga quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco ad un checkpoint.
Sempre domenica, in due interviste al quotidiano italiano La Repubblica e a La Domenica, l'ex procuratrice generale svizzera e del Tribunale penale internazionale Carla Del Ponte, si è augurata che venga emesso "prima possibile un mandato di cattura contro Putin", che per Del Ponte si è macchiato di crimini di guerra e contro l'umanità.
Stefano Wingeyer, Dario Lanfranconi, Massimiliano Angeli e Diego Moles