Due cittadine di nazionalità israeliana e statunitense, madre e figlia, che erano tenute da due settimane in ostaggio a Gaza sono state consegnate venerdì da Hamas alla Croce rossa. Sono poi tornate in Israele passano dal valico di Rafah, fra la Striscia e l’Egitto. In serata il Governo israeliano ha pubblicato una loro fotografia che le ritrae scortate dai militari: sono ora al sicuro in una base nello Stato ebraico. Si tratta dei primi ostaggi liberati fra quelli fatti prigionieri da Hamas lo scorso 7 ottobre, quando l’organizzazione nazionalista palestinese e islamista aveva sferrato un attacco omicida contro Israele. La loro liberazione, si è appreso, è stata resa possibile da una mediazione del Qatar.
Per questo motivo le famiglie degli altri ostaggi, circa 200, chiesto agli Stati arabi di fare pressione su Hamas affinché tutti i prigionieri vengano liberati.
Nel frattempo, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si trova ora a Rafah, l’unico valico verso Gaza a non essere in mano agli israeliani, per cercare di facilitare il passaggio degli aiuti umanitari verso il territorio palestinese completamente circondato dalle forze israeliane.
“Stiamo dialogando attivamente con l’Egitto, Israele e gli Stati Uniti per garantire che i camion degli aiuti possano passare il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Guterres nel corso di una conferenza stampa.