Robert Crepinko, capo della lotta al crimine organizzato dell'Europol (l'ufficio di polizia europeo) lancia l'allarme in un'intervista concessa all'agenzia di stampa AFP: sono 30'000 i passatori identificati, di ogni nazionalità e religione, che si arricchiscono grazie all'immigrazione illegale verso l'Europa. Il traffico di esseri umani, combinato talvolta con sfruttamento a fini sessuali o per lavori sottopagati, è ormai "probabilmente più redditizio di quelli di armi e droga", aggiunge Izabella Cooper, portavoce di Frontex, l'agenzia europea di sorveglianza delle frontiere.
Le reti attive nel Mediterraneo e non solo incassano miliardi sfruttando miseria e disperazione e facendo correre rischi immensi ai candidati all'esilo, afferma Crepinko. Sono sempre meglio organizzate, utilizzano i social network, itinerari ben rodati e metodi sbrigativi. Combatterle è una priorità non solo per l'Europol, ma per tutti gli Stati membri dell'UE, che in luglio hanno varato una missione contro gli scafisti. Presto sarà aperta un'unità al Pireo per contrastare chi opera sulla rotta fra Turchia e Grecia.
pon/AFP