Ida sempre più pericoloso

L’uragano Ida, che minaccia le coste della Louisiana, si è rafforzato ulteriormente sulle acque del Golfo del Messico ed è ormai di categoria 4, su un massimo di 5. Le raffiche di vento raggiungono ormai i 220 chilometri orari a poche ore dal previsto arrivo sulla costa. Il Centro nazionale degli uragani statunitense ha lanciato un'allerta per una mareggiata estremamente pericolosa e danni catastrofici a causa del vento nelle zone che saranno investite da Ida.

Migliaia di persone che abitano sul Golfo del Messico hanno abbandonato le loro abitazioni per raggiungere i rifugi messi a disposizione dalle autorità in seguito agli ordini di evacuazione. Molti altri hanno invece barricato le loro case e si preparano a fare fronte alla furia dell’uragano. A New Orleans, principale città sulla traiettoria di Ida, gli ospedali affronteranno l’uragano con i letti quasi tutti occupati, dato che sfollare i pazienti non è possibile, secondo quanto dichiarato dal governatore della Louisiana. Generatori di emergenza sono stati messi a disposizione delle strutture di cura in caso di black-out. L’uragano si è rafforzato in maniera molto repentina, tanto che le autorità di New Orleans non hanno avuto tempo di organizzare lo sfollamento di massa dei 390'000 residenti della città.

Lo Stato deve fare fronte a un nuovo aumento dei contagi e ospedalizzazioni legate al coronavirus e le autorità sono coscienti che i rifugi per gli sfollati potrebbero trasformarsi in ulteriori focolai.

Per chi si prepara ad affrontare l’uragano è presente il ricordo e il timore legato a Katrina, che esattamente 16 anni fa aveva investito New Orleans provocando oltre 1'800 morti.

Sono intanto 5'000 i soldati della guardia nazionale in attesa per le operazioni di ricerca e soccorso, mentre 10'000 tecnici sono pronti a intervenire per ristabilire l corrente elettrica il più velocemente possibile.

Danni contenuti a Cuba

Ida ha investito la costa sudoccidentale di Cuba, quando era ancora un uragano di categoria 2, provocando danni contenuti sull’isola, dove migliaia di persone erano state sfollate e l’elettricità disattivata preventivamente.