Il Governo di Kiev ha affermato domenica notte che l'Occidente è sulla strada buona per una "vittoria congiunta" sulla Russia, il giorno dopo la riconquista della città di Kherson, un fatto salutato come un "giorno storico" dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Kherson era stata la prima grande città (contava quasi 284'000 abitanti nel 2021) a cadere in mano ai russi dopo l'invasione lanciata alla fine di febbraio.
All'epoca "pochissime persone credevano che l'Ucraina sarebbe sopravvissuta", ha detto il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, durante un incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken a margine del vertice dell'ASEAN a Phnom Penh. "Solo insieme possiamo prevalere e cacciare la Russia dall'Ucraina. Siamo sulla strada giusta", ha detto Kuleba, "e la nostra vittoria sarà la nostra vittoria comune".
Gli fa eco Londra, per la quale il ritiro russo da Kherson segna "un nuovo fallimento strategico" da parte di Mosca. Lo ha rimarcato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, mentre Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha definito la riconquista della città da parte dell'esercito di Kiev una "vittoria straordinaria".
Terza battuta d'arresto russa dopo Kiev e Kharkiv
Questo ritiro russo è il terzo su larga scala dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio. Infatti, la Russia ha dovuto rinunciare in primavera a prendere Kiev di fronte alla feroce resistenza degli ucraini, per poi esser cacciata da quasi tutta la regione di Kharkiv a settembre. "Siamo tutti felicissimi", ha detto domenica notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha anche riferito di significative distruzioni nella regione.
"Prima di fuggire da Kherson, gli occupanti hanno distrutto tutte le infrastrutture essenziali: comunicazioni, approvvigionamento idrico, elettricità, riscaldamenti", ha aggiunto il capo di Stato, rimarcando che 2'000 ordigni esplosivi sono già stati neutralizzati. E secondo Zelensky le forze armate ucraine hanno ripreso il controllo di una sessantina di località nell'Oblast di Kherson.
Niente elettricità, niente forni, niente pane
Dopo otto mesi di occupazione da parte delle forze russe, i programmi televisivi nazionali sono di nuovo visibili a Kherson. E il fornitore di energia ha annunciato che stava lavorando per ripristinare la fornitura di energia elettrica. Tuttavia, la situazione umanitaria in città è grave, mancano acqua, medicine e pane poiché senza elettricità non si possono usare i forni, ha detto il sindaco Roman Holovnia. In ogni caso, poche ore dopo che i russi hanno lasciato la città, le ferrovie nazionali ucraine hanno già iniziato a pianificare le modalità per reintegrare Kherson nella rete il più presto possibille.
Circa 200 poliziotti sono stati anche schierati a Kherson per erigere posti di blocco e documentare "i crimini degli occupanti russi", ha affermato in una nota il capo della polizia nazionale Igor Klymenko. Ha anche allertato i residenti della cittadina della presenza di ordigni esplosivi lasciati dalle forze russe, esortandoli a "muoversi con cautela". Secondo Klymenko, un poliziotto è stato ferito durante un'operazione di sminamento in un edificio di Kherson.
Del resto, gli ucraini che vogliono tornare nelle città liberate devono attendere un permesso ufficiale delle autorità locali: "Ci sono stati molti casi in cui i russi hanno minato edifici residenziali, auto civili e persino i corpi dei morti", riferisce domenica il Servizio statale d'emergenza dell'Ucraina.
Mosca bombarda ancora altre città ucraine a sud
Intanto continuano i bombardamenti dei russi su altri agglomerati urbani in Ucraina. La città di Nikopol è stata pesantemente bombardata durante la notte, ha riferito domenica il presidente del Consiglio regionale di Dnipropetrovsk Mykola Lukashuk. Su Telegram ha detto che due donne sono rimaste ferite ma sono in condizioni stabili in ospedale. Una casa e due fabbricati agricoli sono stati distrutti, mentre sono stati danneggiati oltre 40 edifici residenziali, più di venti edifici commerciali, un collegio, un ufficio del registro e i cavi dell'alta tensione.
Secondo Lukashuk anche la città di Marhanets è stata presa di mira. Due case private sono state danneggiate, ma non sono stati segnalati feriti. Nikopol e Marhanets sorgono sull'altra sponda del fiume Dnipro rispetto alla centrale atomica di Zaporizhya, la più grande d'Europa. In quest'ultima città le forze dell'ordine hanno sgomberato i residenti del distretto di Shevchenkiv dopo un attacco missilistico russo. La zona è stata centrata con missili Iskander imbottiti di munizioni a grappolo, che Mosca impiega regolarmente benché vietate su scala internazionale.
Perciò, ha riferito la polizia, considerato che tali "ordigni esplosivi sono sparsi in tutta l'area urbana e che questo genere di munizioni può esplodere in qualsiasi momento, si è resto necessario uno sgombero temporaneo della popolazione. Lo sminamento è in corso". Ha intanto suscitato ilarità a Kherson la notizia secondo la quale un occupante, prima di darsi alla fuga, è riuscito a portar via un procione - animale notoriamente dal carattere non certo facile - dallo zoo di Kherson.
Ucraina, Kuleba incontra Blinken
Telegiornale 12.11.2022, 21:00