La stazione ferroviaria di Gevgelija, in Macedonia, è il luogo dove ogni migrante, lasciata la Grecia, vuole arrivare. Migliaia di persone attendono di potere salire su uno dei pochi (due, massimo tre) convogli che ogni giorno viaggiano verso nord, con destinazione Tabanovze: da lì, a piedi, raggiungeranno la Serbia
L'arrivo di un treno scatena l'assalto ai vagoni riservati ai migranti, che a volte sono soltanto due, un numero insufficiente per alleggerire la situazione a Gevgelija.
La situazione nella stazione di Gevgelija è fuori controllo. La polizia c'è, ma in numero esiguo e senza un vero piano per gestire l'afflusso dei migranti.
Donne e bambini vengono spesso respinti dai giovani, che spesso viaggiano da soli e riescono, con la forza, a garantirsi un posto a bordo di un vagone.
Chi non è riuscito a salire su un treno, si prepara a trascorrere la notte all'aperto. Nella stazione di Gevgelija è stato organizzato un piccolo ambulatorio. Per i migranti non esiste, altrimenti, nessuna altra forma di aiuto o di assistenza.