“Continuerò a difendermi, parlerò a tempo debito, non commento oltre”. Sono le poche parole rilasciate ai cronisti da Lara Comi, l’eurodeputata di Forza Italia condannata lunedì a Milano a 4 anni e 2 mesi nel maxi processo milanese “mensa dei poveri”. Con la parlamentare 40enne sono stati condannati altri 10 imputati e più di 50, invece, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”. A deciderlo è stata la sesta sezione penale.
L’esponente di FI nel novembre 2019 era finita agli arresti domiciliari, poi revocati, con le accuse di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni dell’Europarlamento per circa 500’000 euro.
Per tutti, tranne che per Lara Comi, la pena è sospesa. Inoltre per l’eurodeputata sono state disposte, oltre alla confisca di 28’700 euro, anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Il maxi processo milanese è scaturito dall’inchiesta “mensa dei poveri” su un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia.
Notiziario delle 21.00 del 5.12.2019
RSI Info 05.12.2019, 22:12
Contenuto audio