I leader europei e africani sono riuniti a Malta, nel cuore del Mediterraneo, per partecipare al vertice internazionale sulla migrazione che si tiene oggi e domani (mercoledì e giovedì) a La Valletta. Unione europea e Unione africana affrontano, tra l'altro, le questioni aperte dei rimpatri, dei finanziamenti per la cooperazione e della lotta ai trafficanti di esseri umani. I paesi africani hanno chiesto più soldi, "i contributi attuali sono insufficienti", ha detto il presidente del Niger Mahamadou Issoufou. In cambio, l'Europa si aspetta maggiore collaborazione per i rinvii in patria dei richiedenti l'asilo respinti.
Assenza eccellente quella della Polonia, che ha scelto di farsi rappresentare dalla Repubblica Ceca. Il presidente polacco, l’euro-scettico e anti-immigrazione Andrzej Duda - del partito di destra Diritto e giustizia (PIS), capitanato da Jaroslaw Kaczynski - infatti, ha deciso di convocare il parlamento per la prima seduta dopo le elezioni proprio giovedì, una mossa evidentemente politica.
Intanto la Svizzera ha annunciato che verserà cinque milioni di franchi nel fondo Africa dell'UE. La presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, ha dichiarato che prevede colloqui impegnativi in materia di profughi. È importante che gli Stati europei e dell'Africa si incontrino poiché "le sfide in Europa sono enormi", ha sottolineato a La Valletta. I problemi sono grandi anche per gli Stati africani "dal momento che oltre l'80% della migrazione avviene all'interno di questi Paesi", ha aggiunto.
Nel corso del vertice dovrebbero essere approvati una dichiarazione e un piano d'azione in cinque punti, al quale la Svizzera vuole partecipare attivamente. Il piano prevede di intensificare la lotta alle deportazioni, ai passatori e alla tratta di esseri umani, nonché di proteggere meglio i migranti e creare percorsi migratori legali. Infine il progetto intende potenziare la cooperazione nell'ambito del rinvio e della riammissione.
ATS/M.Ang.