Nemo vince l’Eurovision Song Contest: la diretta web

Grazie al voto da casa... è ora l’Ucraina che conduce la classifica.

Grazie al voto da casa, Israele passa momentaneamente in testa.

L’artista svizzero Nemo è, per il momento, primo in classifica grazie ai moltissimi punti (365 in tutto) ricevuti dalle giurie di qualità dei vari Paesi partecipanti. Ora tocca ai punti del pubblico, che possono cambiare completamente la classifica.

L’Eurovision Song Contest, a Malmo, rende il meritato omaggio agli ABBA, il gruppo svedese che 50 anni fa vinse la manifestazione europea con il brano Waterloo.

Dopo una reunion dei quattro artisti, versione avatar, che hanno ricordato il 1974, tre protagonisti di passati Eurovision Song Contest, Carola, Charlotte Perrelli, Conchita Wurst hanno cantato Waterloo tra l’entusiasmo generale del pubblico.

In un alfabeto al contrario è l’Austria a chiudere il concorso. “We will rave”, canta Kaleen e ora speriamo di divertirci al termine del televoto.

“Mon amour”, è il titolo molto francese che Slimane canta a Eurosong. Con molto trasporto, si inginocchia sul palco e rivolge un appello alla sua fiamma. Vincitore di The Voice nel 2016 ha conosciuto un successo esplosivo con 2 miliardi di stream (dicono gli organizzatori). Ma stasera servono voti.

Vestita di oro laminato, davanti a un cerchio di fuoco, la cantante della Georgia Nutsa Buzaladze si dimostra un’epigone di quelle che un tempo venivano chiamate le urlatrici. La sua “Firefighter” scalda, ma dopo Lasagna il pubblico appare un po’ sazio.

Il primo, nel menu dell’Eurosong, viene servito quando mancano pochi minuti alle 23. Baby Lasagna sembra andare incontro al gusti del pubblico e dei pronostici. È il croato il favorito, a detta di molti, con il brano “Rim Tim Tagi Dim”. Il pubblico dell’Arena mostra di gradire e accompagna con cori la canzone.

La slovena Raiven è un’alchimia vivente: cantante, autrice, cantautrice e arpista mezzo-soprano. La sua “Veronika” omaggia la prima donna accusata di stregoneria in Slovenia, siamo nel medioevo naturalmente. Venne assolta, ma poi fece comunque una brutta fine. Un po’ Anna Oxa nell’apparenza, Raiven ha sciorinato acuti operistici. La pira non sarà per stasera.

Siamo qui solo per questo momento. Alle 22.45 canta Nemo. L’artista di Bienne si muove ormai sul palco con la disinvoltura di chi crede nelle proprie possibilità. Saremo di parte, ma “The Code” è quanto di più orecchiabile (non è un difetto) si è sentito finora. Un messaggio importante, quello del suo essere non binario, portato al pubblico con ritmi che restano impressi. Grandi applausi alla fine, che si spera si trasformino in voti sonanti.

“Ho deciso di ritirarmi dall’annunciare i voti della Finlandia questa sera, non mi sembra giusto farlo”. Dopo Alessandra Mele per la Norvegia, anche il portavoce per l’assegnazione dei voti della Finlandia, il cantante Kaarija, secondo classificato all’Eurovision Song Contest nel 2023, si ritira, annunciandolo con un post su Instagram.

Non ha reso note le motivazioni del gesto, come invece fatto da Alessandra Mele che si è schierata a favore della Palestina, ma nei giorni scorsi l’artista aveva chiesto che fosse rimosso dai social un suo video insieme alla cantante israeliana Eden Golan.

Energia e ritmo, molta energia, la canzone della cipriota Silia Kapsis, dal titolo “Liar”, mostra i muscoli. Un brano che scivola via, perché ora tocca alla Svizzera

Pop e R&B, ma senza tradire le sue radici portoghesi, Iolanda che si è fatta le ossa nel Regno Unito, canta la sua “Grito”. Il colore della scenografica è bianco quasi a voler sottolineare che i colori sono nelle parole. Mancano due esibizioni e poi non ce ne sarà per nessuno con Nemo (almeno si spera)

I duo finlandese riporta la serata su livelli più Eurosong che Eurosong non si può. Loro sono i Windows95Mman, una finestra aperta su una sana pazzia (come loro stessi ammettono). I costumi, lasciamo perdere.

È il momento della Serbia, e le sonorità sono cantautorali grazie a Teya Dora, 32 anni e un viso elfico che non sfigurerebbe in un sequel del Signore degli anelli. “Ramonda” il suo brano sboccia delicato in una serata dai ritmi più martellanti

Dopo momenti di tensione e caos, è tornata la calma intorno alla Malmö Arena. La polizia ha fatto sgomberare la piazza antistante, per mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza. Fino a nuovo avviso - ha spiegato un portavoce - è vietato riunirsi nell’area, fatta eccezione per chi è accreditato alla manifestazione.

Le forze dell’ordine avevano allontanato i manifestanti filo-palestinesi che si stavano avvicinando alla struttura dove è in corso la finale dell’Eurovision Song Contest con la partecipazione di Israele. Nell’area diverse camionette della polizia svedese, norvegese e agenti a cavallo. Tra i manifestanti anche Greta Thunberg, con la kefiah al collo.

Diversi attivisti sono stati allontanati con la forza e sono stati fatti spostare in un’area a circa 200 metri di distanza dall’arena. Anche un elicottero sorveglia la zona.

La “Noia” vi uscirà dalle orecchie, ma per il pubblico di Malmö il brano che ha trionfato a Sanremo è tutto fuorché ripetitivo. La figlia d’arte Angelina Mango in abito pant-paillettes-nero porta anche un po’ di eleganza italica in chiave moderna sul palco.

Tocca ai Gåte, con “Unveham”, tenere alte le ugole boreali. Il groppo rock esplosivo norvegese è in pista dagli anni 2000 e ha venduto più di 100’000 dischi. E non parliamo di hockey .

Dalla culla dei Beatles e dei Rolling Stones arriva Olly Alexander. In carniere ha due album numero uno nel Regno Unito. È il tredicesimo, e siamo esattamente a metà strada. Mancano solo sette performance prima di sentire Nemo.

Con un costume tra il supereroe Marvel e il Gladiatore, si è esibito il cantante della Lettonia Dons (anche il dottor Destino veniva da quelle parti, e un po’ lo ricorda). Dopo di lui, torna sul palco la sobrietà grazie a Marina Satti per la Grecia. Siamo alla 12esima canzone in poco più di un’ora, a Malmö non hanno mai visto Sanremo.

Sabato la polizia ha disperso i manifestanti filo-palestinesi intorno alla Malmö Arena, nel sud della Svezia, dove si stava svolgendo la finale dell’Eurovision, secondo quanto riportato dall’AFP. Intorno alla struttura, gli agenti di polizia stavano caricando i manifestanti sui numerosi camion presenti, una scena relativamente insolita nel Paese scandinavo.

Più di un centinaio di manifestanti sventolavano bandiere al ritmo degli slogan “Palestina libera”. Alcuni indossavano kefiah, a volte avvolte sul viso.

“Si ha l’impressione che abbiano un assegno in bianco per essere un po’ più aggressivi del solito”, ha detto all’AFP Sarah, 45 anni, residente a Malmö. Non ho mai visto nulla di simile”.

La polizia, che ha confermato di aver usato i gas lacrimogeni, stava cercando di respingere i manifestanti verso una piazza dove era stata autorizzata una manifestazione pro-palestinese, alla quale non ha partecipato nessuno.

“Mi hanno spruzzato gas lacrimogeni in faccia e mi hanno spinto”, ha detto Sara Bo, 26 anni, all’AFP, mostrando gli occhi arrossati.

Nel pomeriggio, circa 5’000 persone hanno marciato pacificamente attraverso la città, che ospita la maggior parte della popolazione svedese di origine palestinese, per protestare contro la partecipazione di Israele al concorso musicale, un luogo di incontro annuale per la musica pop europea che mira a essere apolitico.

Un look da strega cattiva in un cartoon Disney, la cantante dei Bambie Thug porta in scena per l’Irlanda un’elegante sonorità pop-rock-elettronica. Il blu del Giorno del Giudizio, “Doomsday Blue”, resta negli occhi e nelle orecchie. Quasi meglio dell’aurora boreale.

Quello del gruppo estone dei 5MINUST x Puuluup è il titolo più lungo - roba da fare invidia a Lina Wertmuller, di Eurosong, “(nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi”, tradotto “Noi di sicuro non sappiamo nulla di queste droghe”. Sarà vero? Ironia debordante, nonostante il funereo total black.

Il duo spagnolo sinth-pop dei Nebulossa, Mery e Mark, sguinzaglia “Zorra”, il brano che a febbraio è stato il secondo più virale sulle piattaforme streaming. Il testo è autobiografico ed è stato concepito da Mery Bas come autoterapia: se esco da sola mi dite che sono una “zorra”. La canzone, che morde, ha infiammato il pubblico

Fischi alla Malmo Arena alla fine dell’esibizione di Eden Golan, l’artista in gara per Israele con Hurricane all’Eurovision Song Contest. Dissenso da parte del pubblico era stato espresso anche durante la semifinale. Durante la settimana a Malmo, città che ospita la manifestazione canora, ci sono state diverse proteste pro-Palestina.

Anche l’attivista svedese Greta Thunberg è stata fermata dalla polizia, per aver partecipato alla manifestazione a sostegno della Palestina.

È la concorrente che ha portato in piazza più persone per questo Eurosong. Eden Golan, la cantante israeliana, è stato il vero “uragano” che ha terremotato il concorso. Per la finalissima si è presentata ancora fasciata di bende, a metà strada tra una divinità dell’Olimpo e un reperto egizio (in forma però). Applausi e fischi (da parte di chi contesta la presenza di Israele) hanno salutato la performance del brano “Hurricane”

Trecce più lunghe del Paese per cui canta, il Lussemburgo, Tali è una combattente. “Fighter”, il nome del suo brano, ma l’energia non è sembrata proprio da battaglia.

Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince. Nel canto è un po’ diverso, ma Isaak con la sua “Always On The Run” ci ha messo cuore. Come ogni buon artista di strada (ha cominciato così).

Tocca ora al duo femminile ucraino: alyona alyona & Jerry Heil. La prima è una famosa rapper, mentre Heil è una specie di Ferragni, una videoblogger con decine di milioni di follower, ma canta probabilmente meglio. Il loro brano “Teresa & Maria” ci ricorda che “tutte le dive sono nate come esseri umani”. L’Ucraina ha vinto ben tre volte l’Eurovision nel nuovo millennio.

A rompere il ghiaccio del 68esimo Eurovision Song Contest a Malmö sono i due beniamini scandinavi Marcus & Martinus, soprannominati M&M. I due norvegesi, che difendono i colori svedesi, sono gemelli e già a 9 anni avevano raggiunto la top 10 nel loro Paese. Ora ne hanno 22 e sul palco dell’Arena portano “Unforgettable”. In una griglia di luci, molto stroboscopiche, il duo si sdoppia e siamo solo all’inizio.

Come da tradizione, la serata finale dell’Eurovision Song Contest prende il via con la Flag parade. Tutti gli artisti in gara (25, dopo l’eliminazione dell’artista dei Paesi Bassi) sfilano sul palco con la bandiera del loro Paese, sulle note di grandi successi della Svezia, che ospita la manifestazione.

Nemo, l’artista che rappresenta la Svizzera, ha sfoggiato anche una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, ovvero la bandiera non binaria, che rappresenta le persone di genere non binario.

La polizia svedese ha allontanato alcuni manifestanti filo-palestinesi a Malmö, fuori dall’arena che ospita la finale dell’Eurovision Song Contest. Migliaia di persone hanno protestato contro la partecipazione di Israele alla finale dell’Eurovision, sabato, nel contesto del conflitto in corso a Gaza.

Il cantante Joost Klein è stato squalificato dalla finale dell’Eurovision per aver fatto un “movimento minaccioso” verso una cameraman giovedì sera, ha dichiarato l’emittente olandese Avrotros, ritenendo la sanzione “sproporzionata”.

“Ho messo il peperoncino in valigia e ce l’ho al collo, anche se non si vede, ma ho capito che la fortuna non serve, ma serve amore e sono contenta di averne così tanto attorno”. Angelina Mango, a pochi minuti dall’inizio della finale dell’Eurovision Song Contest, dove rappresenta l’Italia con “La Noia”, risponde così in collegamento con il Tg1. “L’emozione più forte spero di provarla stasera, ma per ora sono stati gli sguardi delle persone del pubblico: mi hanno insegnato che la musica è una lingua e parla a tutti”, ha aggiunto la giovane cantante. La vincitrice dell’ultimo Sanremo finora non era data tra le favorite, ma è successo molte volte che i “bookmakers” non azzeccassero la composizione del podio. Alcuni osservatori invece sostengono che potrebbe essere proprio lei a vincere la manifestazione.