Tutti contro l'ultimo arrivato: Michael Bloomberg. I candidati democratici per la Casa Bianca si tolgono i guanti nella nona sfida tv a Las Vegas e si attaccano reciprocamente alla vigilia dei caucus di sabato in Nevada, terza tappa di primarie ancora troppo affollate. Ma il bersaglio grosso per tutti è l'ultimo arrivato, il miliardario, che sta scalando i sondaggi con una campagna di spot pubblicitari da 400 milioni di dollari, la più costosa della storia americana, insidiando sia il frontrunner socialista Bernie Sanders sia la pattuglia dei moderati.
Bernie Sanders, che per ora è in testa ai sondaggi, lo ha attaccato per le sue politiche discriminatorie contro le minoranze a New York. Ma il diretto gli è arrivato dalla senatrice Elizabeth Warren, che lo ha costretto ad ammettere di aver firmato accordi di segretezza, per non rivelare dettagli, con donne che lo accusano di aggressioni verbali e sessiste: "I dem - ha tuonato Warren - sono a rischio, se eleggiamo un miliardario arrogante al posto di un altro".
Poche le parole su Donald Trump, che tutti promettono di poter battere al voto di novembre. Bloomberg è apparso il candidato meno convincente, per un partito che non cerca solo uno sfidante per la Casa Bianca, ma anche una sua identità.
RG/joe.p.