Il primo agosto non è stato solo un giorno di Festa nazionale, ma anche la data in cui è caduto l’Overshoot day 2018 - il “Giorno del sovrasfruttamento della Terra” - che indica la data nella quale l'umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell'anno corrente. Detto in altri termini, da mercoledì fino alla fine del 2018 useremo più di quanto la Terra produce.
L’evoluzione negli anni
Si stima che fino al 1970 compreso, l'umanità non sia riuscita a consumare appieno le risorse messe a disposizione dal pianeta in un anno. A partire dal 1971, anno in cui l'Overshoot day è caduto il 21 dicembre, la situazione è andata peggiorando e si prevede che intorno al 2050 l'umanità consumerà addirittura il doppio di quanto la Terra produce.
L'evoluzione negli anni
Le differenze tra paesi
Il deficit ecologico si verifica quando l'impronta ecologica di una popolazione supera la biocapacità dell'area a disposizione. Un deficit ecologico nazionale significa che la nazione sta importando biocapacità attraverso il commercio, liquidando i beni ecologici nazionali o emettendo rifiuti di biossido di carbonio nell'atmosfera. Una riserva ecologica esiste quando la biocapacità di una regione supera l'impronta ecologica della sua popolazione.
E il pianeta si surriscalda
Come noto, il consumo dissennato di risorse ha ripercussioni dirette sulla produzione di CO2 e sul riscaldamento climatico. In uno studio dell'Agenzia oceanica e atmosferica americana (NOAA) e della Società americana dei meteorologi, pubblicato giovedì e redatto da 450 scienziati di tutto il mondo, si evidenzia che la concentrazione media di carbonio sulla superficie terrestre è arrivata a 405 parti per milione, la cifra più alta degli ultimi 800mila anni.
L'aumento di CO2
Il tasso di crescita della CO2, si legge, è più che quadruplicato rispetto agli anni Sessanta. Il 2017 è inoltre stato il terzo anno più caldo - dopo il 2016 e il 2015 - registrato dal 1880 a oggi, cioè da quando sono disponibili i dati. Ed è stato l'anno più rovente in assoluto se si considerano solo gli anni non contraddistinti dalla presenza di El Nino, il fenomeno naturale periodico che riscalda gli oceani e contribuisce all'aumento del termometro globale. Dall'Argentina all'Uruguay, dalla Spagna alla Bulgaria, si sono riportate temperature da primato. Nell'Artico la temperatura media annuale è stata di 1,6 gradi superiore alla media.