Gli automobilisti che lo scorso weekend hanno affrontato le lunghe code al San Gottardo hanno indubbiamente passato tante ore al volante. Alcuni di loro forse hanno tentato di evitarle con le cosiddette partenze intelligenti. Per entrambe le categorie, c'è un'importante domanda da porsi: hanno dormito sufficientemente per essere in condizione di guidare?
La domanda, mai da banalizzare come da anni ricorda la celebre campagna dell'UPI sulla turbosiesta, se l'è posta anche uno studio australiano di recente pubblicazione sulla rivista Nature and Science of Sleep. Nell'articolo si appura che il rischio di incidente è circa doppio quando i conducenti hanno dormito non più di cinque ore nelle 24 ore precedenti.
Se nell'immaginario collettivo si pensa spesso soprattutto all'alcool come perturbatore delle capacità di guida, la stanchezza è molto rilevante: secondo le stime in Svizzera è causa del 10% degli incidenti stradali, a livello internazionale fino al 20%.
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RSI Info 11.04.2019, 20:19
Da quando si è troppo affaticati?
I ricercatori australiani si sono chiesti se la guida da spossati potesse essere gestita in modo simile alla guida in stato di ebbrezza, stabilendo una soglia di sonno per considerare i conducenti come alterati. A tal fine, sono state valutate le prove scientifiche di studi di laboratorio e sul campo che hanno esaminato la quantità di sonno precedente necessaria per guidare in modo sicuro.
È stato così scoperto che dormire meno di 4-5 ore nelle 24 ore precedenti è associato a un raddoppio del rischio di incidente stradale: si tratta dello stesso rischio di incidente riscontrato quando i conducenti hanno una concentrazione di alcol nel sangue dello 0,05%.
Non solo, ma il rischio di incidente aumenta significativamente per ogni ora di sonno persa la notte precedente. Alcuni studi hanno addirittura suggerito che quando un conducente ha dormito da zero a quattro ore la notte precedente, la probabilità di avere un incidente può essere fino a 15 volte maggiore.
Niente test, ma la legge parla chiaro
Tutti sono a conoscenza delle sanzioni previste per guida in stato di ebbrezza, misurabile dalle autorità, mentre non esistono test per misurare la stanchezza. Eppure anche in questo campo la legge svizzera parla abbastanza chiaro: secondo l'art. 31 della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr), il conducente deve costantemente padroneggiare il veicolo in modo da potersi conformare ai suoi doveri di prudenza. Chi non è in grado di farlo, per esempio perché troppo stanco, è considerato inabile alla guida e non può mettersi al volante.
Chi conduce un veicolo a motore in stato di spossatezza può essere punito con una multa o con una pena detentiva fino a tre anni e vedersi revocare la licenza di condurre per almeno tre mesi. Peraltro il conducente che ha causato un danno guidando in stato di spossatezza potrebbe avere problemi anche con la propria compagnia assicurativa per il rimborso dei danni causati.
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Il Quotidiano 10.04.2023, 19:00