Alexander e Julius, presto affiancati da Elisabeth, sono pronti a scendere sotto terra. I due automi solleveranno i colleghi umani dai compiti più faticosi e sgradevoli che spettano a chi lavora in miniera. Nati nell'ambito di un progetto coordinato dall'Università tecnica di Freiberg, in Germania, rappresentano un'opzione molto promettente, soprattutto per i pozzi situati in aree remote, dove si fatica a trovare manodopera qualificata, stando a Bernahard Jung, esperto di robotica e realtà virtuale dell'ateneo sassone.
Pure la necessità di scavare sempre più in profondità, esaurita la materia prima situata negli strati superiori, renderà apprezzabile l'opera di questi congegni, che potranno essere usati anche oltre il limite dei quattro chilometri dalla superficie, dove l'ambiente rischia d'essere estremamente ostile.
ANSA/dg