®
Può succedere a chiunque ed è un’esperienza dolorosa… il sentirsi esclusi provoca un dolore che è pari a un dolore fisico. Le neuroscienze sociali hanno mostrato che quando viviamo un’esperienza di esclusione sociale si attivano le stesse aree cerebrali del dolore fisico. Oggi, l’esclusione passa spesso attraverso il mondo virtuale dei social… un gruppo whatsapp, o una qualsiasi social community… ma i meccanismi che si attivano nel cervello sono gli stessi. L’impatto però è diverso. Ma quanto fa male sentirsi esclusi? Spesso l’esclusione nasce in contesti persecutori, in cui si diventa vittime di bulli… o di cyberbulli. Sentirsi esclusi fa male a ogni età, ma in una mente giovane, in un cervello che sta crescendo, come quello di un adolescente, può avere conseguenze molto gravi, che possono portare anche a pensieri suicidari.
Parlare di suicidio fra giovani è ancora oggi un tabù, si porta dietro uno stigma pesante, eppure è un fenomeno in aumento e affrontarlo a viso aperto può contribuire a ridurne l’incidenza. Di esclusione, cyberbullismo e del dolore sociale che ne deriva parleremo nel Giardino di Albert con Rosalba Morese, neuroscienziata dell’USI, esperta in neuroscienze sociali e Matteo Angelo Fabris psicologo e ricercatore presso l’Università di Torino.
Prima emissione: 18 maggio 2024