La sonda Osiris-Rex ha rilasciato nello spazio a 100’000 chilometri dalla Terra la capsula con il più grosso campione di asteroide mai prelevato (e il primo in assoluto per la NASA). Pesa circa 250 grammi. A rientrare sul nostro pianeta è stata, poco prima delle 17 ora svizzera, solo la capsula stessa. Una manovra pericolosa soprattutto nei 13 chilometri attraverso l’atmosfera, a una velocità iniziale di 44’000 km/h e dovendo resistere a temperature fino a 2’700°C, prima che due paracaduti ne frenassero la discesa fino a un morbido atterraggio in una zona desertica lunga 58 chilometri e larga 14 nel deserto dello Utah.
Il campione nel deserto doveva poi restarci il meno possibile, per non rischiare contaminazioni che falserebbero future analisi. Dentro una rete un elicottero lo porterà al centro spaziale Johnson di Houston, in Texas. Solo lì il contenitore sarà aperto, in una sala ermetica. I primi risultati dei test saranno resi noti in una conferenza stampa l’11 ottobre.
La sonda Osiris-Rex lanciata sette anni fa e che nel 2020 aveva compiuta il prelievo sull’asteroide Bennu, invece, è già diretta verso un nuovo obiettivo, un altro asteroide. Lo raggiungerà nel 2029.
La composizione degli asteroidi può fornire indizi sulle origini del sistema solare. Bennu, dal diametro di 500 metri, è ritenuto ricco di carbonio. Gli scienziati pensano che nei minerali si possano ritrovare anche molecole di acqua. La sua densità ha però sorpreso al momento del prelievo: era inferiore alle attese e il braccio della sonda era penetrato nel suolo incontrando poca resistenza. Il campione sarà per tre quarti preservato per studi futuri. Un quarto sarà esaminato subito e in parte condiviso con Canada e Giappone. Quest’ultimo in due precedenti missioni su asteroidi aveva già raccolto dei campioni e accettato di trasmetterne una parte alla NASA.
NASA, il rientro di Osiris Rex
Telegiornale 24.09.2023, 12:44