Gli scienziati hanno riscontrate lesioni al fegato nei topi da laboratorio inviati in orbita, al loro ritorno sulla terra. La scoperta suscita allarme sugli effetti deleteri che i lunghi viaggi spaziali potrebbero avere anche sull'uomo, spiega uno studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS ONE.
I topi hanno trascorso 13 giorni e mezzo a bordo della navetta spaziale Atlantis nel 2011. "Sappiamo che spesso gli astronauti, al loro rientro, presentano sintomi molto simili al diabete, ma di solito questi sintomi poi spariscono molto rapidamente", spiega l'autore principale della ricerca, Karen Jonscher, dell'Università del Colorado. I roditori, in particolare, una volta rientrati, presentavano una maggiore quantità di grasso nel fegato ma meno retinolo, una forma di vitamina A. Risultava alterata anche la capacità dei topi di digerire i grassi. Non solo: erano evidenti i segni di malattie epatiche e i markers che avvertono del principio di fibrosi.
Era già noto che i viaggi nello spazio possono provocare una perdita nella massa ossea e muscolare, difetti visivi, malfunzioni cerebrali. Ma le lesioni epatiche constatate sono simili a quelle conseguenti ad anni di un regime alimentare completamente squilibrato.
ATS/M.Ang.