La cosiddetta “minimum tax”, l’imposta minima sugli utili delle grandi imprese al 15% decisa dall’OCSE, spaventa la Svizzera centrale. I sei cantoni di Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo, Svitto, Uri e Zugo – tutti con un’imposta attualmente inferiore alla soglia minima prevista – si sono infatti uniti per fare fronte comune e chiedere misure di compensazione per evitare un indebolimento dell'economia. Lo fa sapere con un comunicato la Conferenza dei direttori dei governi della Svizzera centrale (ZRK).
Secondo la ZRK la tassa minima dell'OCSE indebolirebbe l'economia della Svizzera e di altri Paesi simili. Perciò, sostengono i sei Cantoni, la compensazione è necessaria per evitare che le aziende si trasferiscano e perdano base imponibile e posti di lavoro. La ZRK chiede pertanto che il gettito aggiuntivo realizzato con l'aumento di tale imposta venga interamente destinato a misure di promozione della localizzazione, con un occhio di riguardo a ricerca e sviluppo, nonché innovazione e istruzione.
Lo scorso mese di giugno, il Consiglio federale ha presentato all'Assemblea federale un messaggio sull'attuazione della tassa minima dell'OCSE. Il documento prevede che il 75% delle entrate aggiuntive previste vada ai Cantoni, mentre un quarto resterà alla Confederazione. La ZRK, nel comunicato, si dice favorevole a questa chiave di distribuzione.
Notiziario 11.00 del 13.07.2022 - “Minimum tax”, Svizzera centrale chiede compensazioni
RSI Info 13.07.2022, 13:46