Il 2012 è stato in Svizzera un anno record per le vendite di automobili nuove: le immatricolazioni sono aumentate del 2,9%, ossia di 328'139 unità. Si tratta del secondo miglior risultato in assoluto (il primato resta al 1989). In progressione, anche i veicoli a propulsione alternativa: +20,9% per 8'461 unità.
E il tasso di crescita, nei prossimi anni, dovrebbe incrementare ulteriormente, come sostenuto da Marco Piffaretti, direttore di Infovel e dell’azienda Protoscar. L'aumento - rivela - raggiungerà numeri "a tre cifre".
Un dato destinato ad aumentare
In effetti l'attuale progressione dei veicoli elettrici è da relativizzare, poiché calcolata sulla base di un numero ancora molto piccolo: si è passati da 6'000 a - appunto - circa 8'000. In futuro però, grazie all’interesse e agli investimenti dei governi e delle case automobilistiche (quest'ultime sempre più attive nella produzione di massa), il dato potrebbe crescere di oltre il 100%, “forse già nel 2014”.
L'obiettivo della Confederazione è ambizioso: avere nel 2020 un parco veicoli nazionale costituito nella misura del 2% da automobili elettriche. Una base da cui partire per raggiungere "la quota di mercato del 15%, ossia 720’000 veicoli con la presa della corrente".
Non fantasie, ma “realtà dell’industria”
Sul futuro dei veicoli elettrici vi sono però anche delle voci scettiche - peraltro illustri - come ad esempio quella del rettore del politecnico federale di Zurigo, Lino Guzella, il quale in passato ha anche definito “fantasia” la ventilata sostituzione dei motori a combustione con quelli elettrici, almeno per i prossimi 10-20 anni.
Per Piffaretti non si tratta però di “fantasia”, ma di “realtà dell’industria”, un'industria che riconosce nelle auto elettriche (laddove l'elettricità è prodotta da fonti rinnovabili) la migliore soluzione per ottenere nel prossimo futuro “una massima efficienza con la minima erogazione di CO2”.
Altre soluzioni, come ad esempio il motore ibrido pneumatico, che costa poco perché non necessita di batterie, potrebbero invece avere già sin d’ora un grande potenziale in paesi come India e Cina, dove il prezzo è un fattore molto limitante.
Il Ticino un cantone “all’avanguardia”
Per quanto riguarda il Ticino, Piffaretti parla di un cantone già oggi “all’avanguardia”, poiché dal 2009 ha introdotto il sistema degli ecoincentivi e - cosa non da poco - è l'area con il maggior numero di colonne pubbliche per la ricarica: ben 100.
Nonostante l'entusiasmo di molti addetti ai lavori, i dubbi non finiscono. Come faremo a conseguire gli obiettivi di risparmio energetico (formulati nella strategia 2050 della Confederazione) se in futuro useremo la corrente anche per alimentare i veicoli? "Il risparmio energetico - spiega Piffaretti - è da intendere in senso lato; bisogna limitare il consumo di corrente prodotta da fonti meno pregiate, come i carburanti, i combustibili fossili, mentre la produzione di energia rinnovabile potrebbe anche aumentare, perché prodotta a livello locale e con un'efficienza molto elevata.
Elisa Raggi, Angelo Dandrea
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