Si è conclusa poco prima delle 20, dopo due ore di discussione, la plenaria della conferenza internazionale sulla pace in Ucraina organizzata dalla Svizzera al Bürgenstock su appello dell’Ucraina. La presidente della Confederazione Viola Amherd e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno accolto le delegazioni provenienti da decine di paesi del mondo, ma non da Russia e Cina, e hanno poi tenuto i primi due interventi. Per gli USA ha parlato la vicepresidente Kamala Harris, per l’Unione europea la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e dimensione umanitaria del conflitto sono tre temi individuati dalla presidenza svizzera su cui potrebbero essere realizzati dei progressi. Dietro le quinte i diplomatici continuano a trattare sul testo di una possibile dichiarazione comune, ma non è chiaro se ci sarà e quale sarà esattamente la sua forma finale. La conferenza - è sempre stato chiaro - non produrrà un piano di pace, ma si augura di porre le basi per un processo da consolidare.
Imponenti le misure di sicurezza. L’esercito ha messo in campo 4’000 militari.