Dean Spielmann, presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) dovrà confrontarsi con qualche sguardo diffidente quando oggi, martedì, si rivolgerà all'Assemblea federale nell'ambito delle celebrazioni del 40 anniversario della ratifica del trattato.
A destra nell'immagine l'avvocato lussemburghese Dean Spielmann
Proverranno dai ranghi dell'UDC, che sta preparando un'iniziativa sulla priorità del diritto nazionale su quello internazionale. Il suo consigliere federale poi va ancora più lontano: stando ad indiscrezioni mai smentite Ueli Maurer avrebbe addirittura proposto la revoca del trattato durante una seduta dell'Esecutivo.
Queste pressioni stupiscono gli addetti ai lavori. Lo sviluppo sarebbe “serio e pericoloso” commenta in un'intervista il giurista Walter Kälin, tanto più che discussioni analoghe sono in corso in Gran Bretagna e Russia. Va poi precisato che la Svizzera è un attore minore a Strasburgo: tra il '74 e il 2013 sono state inoltrate circa 6'000 denunce, nel 3% dei casi c'è stato un processo e solo per l'1,3% di queste vicende si è giunti a una sentenza.
Walter Kälin
"Disdire la Convenzione non è un'opzione" scrive il Governo nel suo rapporto, che indica anche una via per disinnescare queste tensione: ratificare il protocollo 15 della CEDU. Questo prevede di dare maggiore importanza al principio di sussidiarietà delle decisioni europee. Il Parlamento ha concluso in novembre la procedura di consultazione sul documento. Tutti i partiti sono d'accordo, salvo l'UDC.
SP
I servizi proposti dall'RG della RSI in occasione della sentenza del 4 novembre che condanna la Svizzera per aver mandato in Italia una famiglia afgana senza aver prima ottenuto dalle autorità una garanzia individuale concernente la presa a carico dei bambini.
RG delle 18.30 del 04.11.14; il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 04.11.2014, 18:53
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