L'alleanza di organizzazioni ecologiste, di aiuto allo sviluppo e di difesa dei diritti umani all'origine della petizione "Diritti senza frontiere", depositata nel 2012 dopo essere stata sottoscritta da 135'000 cittadini, lancia un'iniziativa popolare: chiede che le imprese svizzere, e le multinazionali in particolare, rispettino standard ambientali ed etici anche quando operano all'estero.
Concretamente, alle società viene chiesto di effettuare una valutazione dei rischi e di stilare un rapporto dettagliato, prendendo se necessario delle misure per evitare o far cessare violazioni dei di diritti dell'uomo e danni all'ambiente.
Il testo è attualmente all'esame della Cancelleria federale. I dettagli saranno noti in aprile e la raccolta di firme scatterà in maggio. Fra i promotori, spiccano Greenpeace, Unione sindacale svizzera e Dichiarazione di Berna. La precedente petizione, deplorano, non aveva portato all'adozione di misure di carattere obbligatorio.
pon/ATS