Svizzera

Ginnastica, nuove polemiche su un’allenatrice

Inchiesta SRF: la donna era stata sospesa per maltrattamenti e poi reintegrata, ma sulla decisione pesa un conflitto d’interessi – A rischio la credibilità politica della tolleranza zero

  • 30 ottobre 2023, 13:02
  • 30 ottobre 2023, 13:45
02:34

RG 12.30 del 30.10.2023 - Il servizio di Aron Guidotti

RSI Info 30.10.2023, 13:01

  • Imago
Di: RG/red.mm 

Gli abusi nel mondo della ginnastica di nuovo al centro della cronaca. La cellula investigativa dei colleghi di SRF ha infatti messo in luce l’ennesima storia di maltrattamenti: un’allenatrice di trampolino elastico, dopo essere stata sospesa per maltrattamenti su allieve e allievi, è stata reintegrata e oggi può ancora allenare, ma sulla decisione pesa un evidente conflitto d’interessi. Un caso che rischia di minare la credibilità della nuova politica di tolleranza zero in materia di abusi.

Una politica annunciata a gennaio 2023 dalla ministra dello sport Viola Amherd, presentando il nuovo pacchetto di direttive vincolanti per proteggere atleti e atlete da violenze e abusi. Misure nate in particolare dopo gli scandali che avevano colpito proprio il mondo della ginnastica ritmica e il Centro sportivo nazionale di Macolin e che andavano, tra le altre cose, a rafforzare il ruolo di Swis sport Integrity, che già dal 2022 propone un servizio di segnalazioni anonime.

Il caso

Nonostante il nuovo sistema, la storia sembra però ripetersi, come dimostra quanto successo a Liestal, nel Canton Basilea Campagna, al Centro di ginnastica artistica e di trampolino elastico.

“Gridava sempre, diceva che non eravamo normali e che quindi lei doveva interpretare il ruolo di Hitler”; “c’erano umiliazioni fisiche, ma avrei preferito che mi tirasse una sberla piuttosto che continuare a distruggermi psicologicamente”; “continuava a chiamarmi maiale, davanti a tutti”

Ex atlete ed ex atleti ai microfoni di SRF

Prima un senso di impotenza, ma poi la segnalazione a Swiss sport Integrity e dopo una breve inchiesta preliminare, l’allenatrice, per precauzione, viene sospesa...in attesa di altre verifiche.

Fin qui quindi il nuovo sistema sembra funzionare. Il centro di ginnastica di Liestal si oppone però alla decisione e la Camera disciplinare dello sport svizzero, annulla la sospensione: l’allenatrice può ancora lavorare con i ragazzi.

Peccato però che il presidente della camera disciplinare e il direttore del centro di allenamento si conoscessero e fossero attivi nelle stesse associazioni.

Per il professore di diritto procedurale dell’Università di San Gallo, Benjamin Schindler, a causa di questa vicinanza il presidente della camera disciplinare non avrebbe dovuto occuparsi del caso: “Dall’esterno non possiamo sapere con certezza se si tratti di un’amicizia, ma il fatto che ci sia una relazione basta per insinuare il dubbio che il presidente non sia più imparziale e che possa quindi prendere una decisione sbagliata”.

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