Migliori condizioni quadro per i ristoranti che subiscono i contraccolpi dell'apprezzamento del franco, come l'intero settore del turismo. È quanto chiede il comitato a favore dell'iniziativa di Gastrosuisse “Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!” in votazione il 28 di settembre, che venerdì si è presentato ufficialmente alla stampa a Berna.
La proposta, in sintesi, chiede che anche a ristoratori ed esercenti venga concesso lo stesso tasso IVA permesso ai “take-away”, ossia il 2,5 invece dell'8%.
Benché bocciata alle Camere come auspicato dal Consiglio federale, l'iniziativa di Gastrosuisse ha raccolto soprattutto consensi tra esponenti UDC, PLR e anche PPD, provenienti in particolare dai piccoli cantoni (Obvaldo, Appenzello) o dai cantoni turistici, come i Grigioni. Per il presidente di Gastrosuisse Casimir Platzer, l'attuale situazione "rappresenta una discriminazione non più accettabile dei ristoranti rispetto a coloro che offrono cibo da asporto".
Governo contrario
Lunedì scorso il Consiglio federale ha lanciato la campagna contro l'iniziativa sostenendo che non vi è alcuna discriminazione tra rosticcerie e ristoranti, giacché quest'ultimi offrono servizi che vanno ben oltre la semplice preparazione di un pasto.
RG 12.30 del 15/08/14 Il servizio di Johnny Canonica
ATS/bin