Il PIL nazionale? Una città

Uno studio di Visual Capitalist pubblicato domenica tenta di tracciare quali siano le otto grandi forze che danno forma al futuro dell'economia globale, incrociando dati e proponendo una serie di "visualizzazioni" attraverso i temi. Una delle più curiose — intitolata "La promessa orientale" — riguarda l'impatto dell'economia cinese: in sostanza, è una cartina dell'Europa di alcune nazioni scritte... in cinese. L'idea è quella di far capire come alcune città asiatiche riescano a produrre una quantità di ricchezza paragonabile a quella di paesi ben più familiari. Come la Svizzera, che da questo punto di vista potrebbe "gemellarsi" con Guangzhou (considerando un PIL di 524 miliardi di dollari).

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Ecco che allora la Svezia (491 miliardi di dollari) può essere affiancata da Shenzhen, la Finlandia è un po' meno ricca e assomiglia più a Dalian (245 miliardi), la Danimarca a Nanjing (272 miliardi) e via dicendo... ma la mappa di Visual Capitalist si spinge ancora più in là, facendo il confronto su altre nazioni del mondo. Dagli Emirati arabi (che diventano Pechino, con 664 miliardi) al Perù, che diventa Hong Kong (414 miliardi)...

Molte metropoli cinesi hanno ben oltre il milione di abitanti e le loro economie "hanno una dimensione impressionante", scrivono gli esperti, "benché siano tutte al di sotto dei radar economici globali e siano concentrate su fabbriche, estrazione di risorse naturali o sull'economia dell'informazione". Gli autori sostengono che questo lavoro possa aiutare a fornire una prospettiva corretta sulla portata della popolazione e dell'economia cinese.

Per saperne di più: lo studio integrale (in inglese)