“Acquisizione vergognosa”, “scandalo storico”, “giornata disastrosa”: lunedì la stampa elvetica non ha mancato, in generale, di usare parole dure per descrivere l’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. La fusione non sarà priva di conseguenze per la piazza finanziaria svizzera che, dopo troppi errori, subisce un duro colpo al suo orgoglio, dicono i giornali. “È un pasticcio sociale ed economico e una vergogna politica per i leader che sono troppo lenti ad agire”, lamenta Pierre Veya, responsabile della sezione economica de La Tribune de Genève e 24 Heures, nel suo editoriale. A suo avviso, le autorità sono state troppo lente per capire che gli “squali del mondo anglosassone” avrebbero imposto soluzioni radicali. Troppi errori, tergiversazioni, mezze bugie e gaffe si sono abbattuti su un’istituzione leggendaria, che ha perso l’unica qualità non negoziabile di una banca: la fiducia”, ha proseguito. Di conseguenza, la Svizzera è ora più piccola ed è tornata a una forma di normalità bancaria. Non è la fine della storia”, dice, “ma uno schiaffo al suo orgoglio”.
Per Le Temps, le autorità, intontite dalla fiducia, hanno mancato l’obiettivo quando si è trattato di estrarre l’entità svizzera, che era stata a lungo richiesta da una parte degli azionisti. L’”atteggiamento attendista” delle autorità ha avuto la meglio sul Credit Suisse, che “decisamente” non doveva cadere, lamenta il quotidiano.
“La Svizzera ha dormito troppo a lungo mentre il Credit Suisse scivolava verso la rovina”, aggiunge il Blick. Il quotidiano si stupisce del fatto che le autorità, ma anche le altre banche svizzere, non abbiano agito prima, costringendo i protagonisti di questa disfatta a “mettere insieme” una soluzione di emergenza.
UBS e i mercati finanziari, gli unici vincitori La Liberté è preoccupata per le conseguenze di questa operazione, certamente “indispensabile”, sui dipendenti. Checché ne dicano i suoi dirigenti, sarà “dolorosa”. La manovra lascerà l’amaro in bocca anche ai contribuenti, poiché la Banca Nazionale Svizzera (BNS) anticiperà fondi fino a 200 miliardi di franchi per realizzarla, sottolinea il quotidiano friburghese.
Per le testate in lingua tedesca del Gruppo Tamedia si tratta semplicemente di uno “scandalo storico”. La Confederazione, la Finma e la BNS si sono fatte calpestare da UBS. UBS sta raccogliendo tutti i benefici mentre i clienti e i dipendenti ne stanno pagando il prezzo, hanno detto. Le misure adottate dalla Confederazione mettono a rischio i contribuenti per un ammontare di 9 miliardi di franchi.
La Neue Zürcher Zeitung (NZZ) conferma che i “danni collaterali” sono prevedibili e descrive una giornata buia per la piazza finanziaria svizzera e per molti dipendenti. La Svizzera si è forse liberata di una banca zombie”, continua il giornale, “ma lunedì si sveglierà con una banca mostro. Un mostro perché il bilancio totale di UBS è ora quasi due volte più grande della performance economica della Svizzera”.