Svizzera

La Posta chiuderà 170 filiali in Svizzera

L’azienda adeguerà la propria rete per far fronte alle “tendenze irreversibili” della clientela - Nessun licenziamento - I 600 uffici postali restanti si trasformeranno in “centri servizi”

  • 29 maggio, 08:02
  • 29 maggio, 12:19
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La Posta chiuderà 170 filiali

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

La Posta Svizzera chiuderà circa 170 filiali che attualmente vengono gestite dalla stessa azienda. Ciò significa che, entro il 2028, rimarranno 2’000 sedi dotate di personale, di cui 600 uffici postali, ha annunciato il gigante giallo in un comunicato stampa di mercoledì.

 “L’utenza - si legge nella nota - apprezza sempre di più l’offerta di soluzioni d’accesso flessibili in termini di orari e luoghi, ad esempio My Post 24 o il servizio a domicilio, e che le tradizionali operazioni allo sportello come i versamenti sono sensibilmente diminuite negli ultimi quattro anni”. Per far fronte a queste “tendenze irreversibili”, la Posta adeguerà di conseguenza la propria rete di filiali.

Non ci saranno licenziamenti, ha dichiarato l’azienda all’agenzia di stampa Keystone-ATS. Tuttavia, nonostante la riduzione dei posti dovuta alla chiusura delle filiali, la Posta prevede un aumento del fabbisogno di personale a breve e medio termine. Inoltre, sono tenute in considerazioni le fluttuazioni naturali e i pensionamenti. Tuttavia, alcuni dipendenti dovranno cambiare mansioni.

“La colonna portante - anticipa la Posta - sarà costituita dalle 600 filiali gestite in proprio, che si trasformeranno in veri e propri centri servizi in collaborazione con enti come banche, casse malattia, compagnie assicurative e autorità”.

Nei prossimi quattro anni, nell’ambito della strategia “Posta di domani”, è previsto un investimento di oltre 100 milioni di franchi nel personale, nella modernizzazione delle filiali basata sulla domanda e in nuovi formati. Nelle località in cui a causa del drastico calo della domanda non sarà più possibile continuare a gestire in proprio le filiali esistenti, la Posta “ricercherà insieme ai Comuni delle soluzioni sostitutive, tra cui il collaudato e popolare formato della ‘filiale in partenariato’ o del servizio a domicilio”.

 “La Posta crescerà in maniera mirata e duratura in linea con le esigenze del mercato, mantenendosi economicamente indipendente. E in tal modo continuerà anche ad essere una datrice di lavoro interessante per il personale”, ha detto il CEO Roberto Cirillo. 

Syndicom: “Smantellamento del servizio pubblico”

Non si è fatta attendere la reazione sindacale con Syndicom che ha definito “senza precedenti” la serie di chiusure annunciate dalla Posta. In una nota viene criticato “severamente questo smantellamento del servizio pubblico”. L’organizzazione dei lavoratori annuncia che “farà tutto ciò che è in suo potere per salvare il maggior numero possibile di uffici postali” e lancia “un appello ai politici e in particolare alle autorità cantonali e comunali interessate e ai loro abitanti affinché si battano per il mantenimento dei loro uffici postali”. Se la riduzione avverrà comunque, “dovrà essere garantito non provocherà neanche un solo licenziamento”. 

I piani della Posta, sostiene Syndicom, “porterebbero all’irrimediabile perdita di centinaia di posti di lavoro”. Già oggi, conclude il comunicato, “il personale degli uffici postali è esposto a una forte pressione. Riducendo ancora il numero di posti di lavoro, la pressione non farebbe che aumentare”. 

Transfair: “La Posta faccia piena trasparenza”

Pur deplorandola, Transfair non è sorpreso dalla decisione della Posta di ridurre la sua rete di filiali. È ora importante che i dipendenti possano mantenere il loro impiego e che siano soggetti al contratto collettivo di lavoro della Posta, ha dichiarato il sindacato all’agenzia di stampa Keystone-ATS.

In qualità di partner sociale del Gigante giallo, Transfair chiede piena trasparenza sui piani della Posta. Le necessarie misure sociali di accompagnamento devono essere garantite tempestivamente. In ogni caso, è necessario trovare soluzioni soddisfacenti per tutti.

Questa perdita di servizio pubblico sarà avvertita anche dai clienti, in particolare dalle persone anziane e dai disabili. Il sindacato si aspetta che la Posta faccia uno sforzo particolare per garantire a questi gruppi di persone un servizio di base anche in futuro.

Regioni di montagna: “Chiusure inaccettabili”

Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) trova inaccettabile l’ulteriore chiusura di filiali della Posta. La rete in questione è già stata troppo ridotta in passato e dovrebbe stabilizzarsi a circa 800 punti, si legge in un comunicato odierno.

Nelle regioni di montagna e di campagna la rete delle filiali postali gestite dal gigante giallo è già troppo diluita e le alternative - come i punti gestiti da partner - non raggiungono lo stesso livello di servizi, sottolinea il SAB.

Secondo il SAB, gli uffici postali sono molto importanti anche per le operazioni di pagamento e per rifornire la popolazione di contanti, dato che sempre più filiali bancarie nelle zone rurali vengono chiuse.

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