Svizzera

"La Svizzera è una vetocrazia"

Claude Longchamp, il politologo più conosciuto in Svizzera, a ruota libera durante un’intervista rilasciata al portale Watson.ch

  • 3 gennaio 2019, 09:00
  • Ieri, 23:21
01:29

RG 08.00 del 03.01.2019: la corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 03.01.2019, 09:19

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Di: RG-GPD/ludoC 

"Viviamo in una vetocrazia", "la concordanza politica potrebbe essere quasi alla fine", "esperimenti con Governi di coalizione non sono più da escludere". A parlare a ruota libera è Claude Longchamp, il politologo più conosciuto in Svizzera. Il 62enne, fondatore dell'Istituto GFS di Berna e per molto tempo commentatore alla SRF, si è espresso in un'intervista rilasciata al portale Watson.ch.

Il suo volto e le sue parole sono da sempre associate al farfallino d'ordinanza. Ora, lasciate responsabilità e incarichi, Claude Longchamp si presenta senza farfallino per una lunga intervista in cui si condensano 25 anni di osservatorio politico, sette elezioni federali e quasi 80 votazioni popolari. Di tutto di più nelle sue risposte, a iniziare dall'attualità: quella in corso – dice – non è una legislatura persa (si pensi alle grandi riforme previdenziali e fiscali affossate) ma il sistema della concordanza e delle alleanze da portare dinanzi ai cittadini non funziona più come una volta. La politica è sempre più orientata al mercato dei voti anziché alla ricerca di soluzioni comuni, se ci sono alleanze sono minime, favorendo l'utilizzo del referendum, per certi versi il tallone d'achille del sistema svizzero.

Questo vale sia a livello di Parlamento (con l'avvelenamento dei rapporti fra liberali e socialisti) sia a livello di Esecutivo, meno unito di un tempo e con membri che sempre più portano al suo interno la politica dei loro partiti.

Tre frasi, estrapolate dalla lunga intervista, sono in questo senso emblematiche: "Viviamo in una vetocrazia in cui a governare è solo un minimo comune denominatore", "siamo forse vivendo la lenta fine della concordanza" e ancora "non è più da escludere un esperimento con un governo di coalizione".

A un certo punto, però, lo stesso Longchamp torna a tessere le lodi della stabilità del sistema svizzero, con molti elementi che frenano simili cambiamenti. Su tutti, il federalismo e la democrazia diretta.

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