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Svizzera

La dichiarazione del Bürgenstock non fa l’unanimità

Il documento conclusivo della Conferenza sulla pace in Ucraina organizzata dalla Svizzera ha ottenuto il sostegno di 83 Paesi e organizzazioni

  • 16 giugno, 09:07
  • 16 giugno, 19:26
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L'elenco mostrato al termine della sessione plenaria

  • KEYSTONE/EDA/POOL/Urs Flueeler
Di: RSI Info

Nell’albergo di lusso sul Bürgenstock si è conclusa la Conferenza sulla pace in Ucraina organizzata dalla Svizzera. Per Viola Amherd l’appunamento nidvaldese è stato un successo.

La dichiarazione conclusiva non è stata approvata all’unanimità. Il testo ha trovato il sostegno di 84 (e non 85 come inizialmente affermato) dei 100 Paesi e organizzazioni presenti, hanno reso noto gli organizzatori.

Ora l’obiettivo è di organizzare un secondo vertice al quale dovrebbero poter prendere parte anche la Russia e la Cina. L’auspicio è che la guerra finisca in tempi brevi poiché le sue conseguenze si avvertono in tutto il mondo, come testimoniato dal presidente del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo e da quello cileno Gabriel Boric.

16 giugno, 18:06

Le firme sono in realtà 83

Secondo l’ultima comunicazione ufficiale le firme al comunicato congiunto finale del vertice del Bürgenstock sono in realtà 83, e non 84 come precedentemente scritto. Di queste, 79 sono di Paesi, le altre di organizzazioni. Di seguito l’elenco completo dei firmatari:

Albania, Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Benin, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Capo Verde, Canada, Cile, Comore, Costa Rica, Costa d’Avorio, Consiglio d’Europa, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, Ecuador, Estonia, Commissione europea, Consiglio europeo, Parlamento europeo, Figi, Finlandia, Francia, Gambia, Georgia, Germania, Ghana, Grecia, Guatemala, Ungheria, Islanda, Iraq, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Kenya, Kosovo, Lettonia, Liberia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Palau, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica di Corea, Romania, Ruanda, San Marino, Sao Tomé e Principe, Serbia, Singapore, Repubblica Slovacca, Slovenia, Somalia, Spagna, Suriname, Svezia, Svizzera, Timor Est, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti, Uruguay.

16 giugno, 17:14

Putin potrebbe venire in Svizzera per dei negoziati senza essere arrestato

Secondo la presidente della Confederazione Viola Amherd, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe venire in Svizzera per dei negoziati senza essere arrestato, nonostante il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale (CPI). Sarebbe però necessaria una relativa decisione del Consiglio federale.

“Ci sono delle eccezioni” in caso di negoziati, ha spiegato Amherd alla stampa al termine del vertice del Bürgenstock. Il Consigliere federale Ignazio Cassis ha lasciato intendere che, se si dovesse verificare questo scenario, si tratterebbe di avere una discussione anche con la CPI.

16 giugno, 16:44

Amherd: “Svizzera pronta a organizzare nuovi incontri” – Cassis: “Parleremo anche con i paesi non presenti”

La Svizzera è pronta a organizzare incontri che diano seguito al vertice, secondo quanto affermato davanti ai giornalisti dalla presidente della Confederazione Viola Amherd, che sottolineato anche di voler parlare con i Paesi che non hanno partecipato alla conferenza del Bürgenstock.

Da parte sua il consigliere federale Ignazio Cassis ha aggiunto che “faremo un debriefing” con i vari paesi, compresa la Russia. Dobbiamo capire “come possiamo convergere” con gli approcci cinesi e brasiliani alla pace in Ucraina, ha sottolineato.

16 giugno, 16:21

Cosa accadrebbe con la Russia presente a un secondo vertice?

Il Wall Street Journal ha chiesto a Zelensky, nel caso la Russia dovesse partecipare a un secondo vertice, se non cercherebbe un dialogo diretto? “Se la Russia parteciperà a un secondo vertice, è perché ha deciso di porre fine alla guerra o perché è costretta a farlo dal mondo intero”.

Zelensky afferma inoltre di essere pronto ai colloqui, ma solo se la Russia rispetterà l’integrità territoriale ucraina.

16 giugno, 16:15

Una nuova conferenza in Arabia Saudita? “Possibile” per Zelensky – “La Cina non è un nemico”

Dopo la conferenza stampa, Zelensky ha poi risposto a diverse domande dei media presenti. Tra le altre cose ha commentato la possibilità di un nuovo vertice in Arabia Saudita: “Abbiamo buone e forti relazioni con l’Arabia Saudita” ha affermato il presidente ucraino che, pochi giorni prima del Bürgenstock, ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman. “Abbiamo parlato delle prossime conferenze, incontri e anche di un altro possibile vertice”.

Zelensky è poi stato sollecitato sui rapporti con la Cina: paese da considerare nemico o partner, ha chiesto un giornalista di Hong Kong. Il presidente ucraino ha affermato che l’Ucraina ha un solo nemico (la Russia, ndr) e che la Cina non va etichettata come tale. Gli amici di solito sono pronti ad aiutare, ha aggiunto, e vorrebbe che la Cina fosse un amico.

16 giugno, 15:06

Il Canada annuncia un'altra conferenza

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato che il Canada terrà una conferenza nei prossimi mesi. “Vogliamo che i combattimenti finiscano. Un gran numero di paesi si sono riuniti qui in questa conferenza per sostenere la pace. Vogliamo raggiungere una pace giusta in Ucraina basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite”.

Justin Trudeau ha esortato la comunità internazionale a continuare il proprio impegno. “ La guerra in Ucraina va avanti da troppo tempo.” Troppe persone soffrono in Ucraina, bambini, soldati, contadini, infermieri. Non possiamo accettare che le cose continuino così”.

16 giugno, 15:00

Tre punti di accordo

Viola Amherd ha spiegato che la grande maggioranza dei partecipanti al vertice ha raggiunto un consenso su tre punti.

In primo luogo è stato richiesto che qualsiasi uso dell’energia nucleare e delle strutture nucleari debba condotto in modo sicuro, protetto, monitorato e compatibile con l’ambiente.

In secondo luogo, i firmatari della dichiarazione si sono detti d’accordo nel definire “inaccettabile” gli attacchi alle navi mercantili alle infrastrutture portuali.

Infine, si è chiesto uno scambio completo dei prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia e la liberazione dei civili detenuti.

16 giugno, 14:53

I firmatari sono 84

Il documento finale, contrariamente a quanto appreso in un primo momento, non sarà firmato da 85 Stati e organizzazioni, ma da 84.

I Paesi presenti al Bürgenstock che non hanno dato il loro sostegno al documento sono: Armenia, Bahrein, Brasile, India, Indonesia, Colombia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sudafrica, Suriname, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti.

16 giugno, 14:49

Ursula von der Leyen parla dell'abilità diplomatica svizzera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato il ruolo della Svizzera complimentandosi con la Confederazione per l’organizzazione del summit. “Dimostra le capacità diplomatiche della Svizzera” ha affermato evidenziando che la partecipazione ad alto livello è espressione della grande preoccupazione mondiale riguardo alla guerra, alle minacce nucleari e alla sicurezza alimentare.

16 giugno, 14:47

Zelensky: “Non c’è pace senza integrità del territorio”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo aver ringraziato la Svizzera e tutti i partecipanti che con la loro presenza al Bürgenstock hanno affermato di volere la fine della guerra, ha affermato: “Stiamo rispondendo all’attacco della Russia non solo difendendo la vita umana, ma anche attraverso la diplomazia. Il nostro obiettivo è che tutti i paesi del mondo si uniscano a questa nobile causa”.

Ha però anche ribadito che per Kiev non può esserci pace senza l’integrità del territorio ucraino.

Il presidente che aveva chiesto alla Svizzera di organizzare la prima conferenza sulla pace in Ucraina, si è detto fiducioso che gli obiettivi della dichiarazione del Bürgenstock possano essere raggiunti insieme e ha fatto riferimento anche di una seconda conferenza, sulla quale si è già discusso.

16 giugno, 14:42

Viola Amherd: necessari ulteriori passi

Sono necessari “ulteriori passi” e la Svizzera è pronta a fare la sua parte, ha detto Amherd. “La conferenza ha creato uno slancio”, ha aggiunto la presidente della Confederazione. La dichiarazione del vertice invia un segnale forte sulla necessità di cambiamenti. Ci sono idee comuni per una pace giusta e duratura.

Amherd ha citato, ad esempio, la messa in sicurezza degli impianti nucleari, l’accesso di Kiev ai suoi porti, il rilascio di tutti i prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati.

16 giugno, 14:41

Non c'è consenso sul coinvolgimento della Russia

Le delegazioni partecipanti al vertice sull’Ucraina tenutosi al Bürgenstock (NW) non sono riuscite a concordare un approccio chiaro in merito al coinvolgimento della Russia in un processo di pace. Non c’è consenso sul quando e come Mosca debba essere coinvolta, ha detto la consigliera federale Viola Amherd al termine della conferenza.

Speciale TG conferenza sulla pace in Ucraina

Telegiornale 16.06.2024, 15:45

16 giugno, 14:40

La dichiarazione riafferma integrità Ucraina

Il comunicato finale approvato non da tutti i partecipanti al vertice di pace tenutosi al Bürgenstock (NW) “riafferma l’integrità territoriale” dell’Ucraina. Nel documento si dice anche che “il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine alla guerra”.

La dichiarazione finale del vertice sollecita anche il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia.

16 giugno, 14:06

Il vertice è terminato

Il vertice è ufficialmente terminato con le ultime parole della presidente della Confederazione Viola Amherd che ha ringraziato tutti i presenti.

Nel suo discorso ha sottolineato che resta aperta la questione su come e quando la Russia potrebbe essere inclusa nel processo di pace. Come hanno affermato molti oratori, una soluzione duratura deve coinvolgere entrambe le parti.

La Svizzera è pronta a continuare a svolgere un ruolo attivo nel processo, ha affermato ricevendo gli applausi della sala.

16 giugno, 13:45

Conferenza Ucraina: dichiarazione firmata da 85 su 100 partecipanti

La dichiarazione finale della Conferenza sulla pace del Bürgenstock (NW) sarà firmata da 85 dei circa 100 Stati e organizzazioni partecipanti. I contenuti non sono ancora noti. Tra i firmatari non figura alcun Stato facente parte dei BRICS (il raggruppamento delle economie mondiali emergenti formato da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti).

16 giugno, 13:07

Cancelliere austriaco prudente: dichiarazione non firmata da tutti

La dichiarazione finale della Conferenza sulla pace in Ucraina in corso Bürgenstock probabilmente non sarà firmata da tutti i partecipanti. Lo ha indicato il cancelliere austriaco a margine del vertice. Secondo Karl Nehammer ciò non indebolisce l’impegno comune: “si tratta di sottigliezze diplomatiche, come l’impiego di certe parole”.

Se ne saprà di più alle 14.30 durante la conferenza stampa conclusiva che la RSI seguirà in diretta anche televisiva con un TG Speciale trasmesso su LA1 e sui canali online dove sarà disponibile anche la versione in Lingua dei segni.

16 giugno, 13:01

Trudeau è l'unico leader del G7 presente per due giorni al Bürgenstock

Il primo ministro canadese Justin Trudeau è l’unico leader del G7 ad aver partecipato alla conferenza sulla pace in Ucraina a Bürgenstock durante entrambe le giornate.

Il presidente francese Emmanuel Macron e la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris sono andati via sabato sera. Domenica mattina il premier tedesco Olaf Scholz e quello giapponese Fumio Kishida non erano più presenti al momento dell’arrivo di Giorgia Meloni.

16 giugno, 12:55

Gli ultimi aggiornamenti sui lavori al Bürgestock

In diretta con Pietro Bernaschina

Telegiornale 16.06.2024, 12:30

16 giugno, 12:24

Cremlino: Putin non rifiuta dialogo ma Zelensky illegittimo

“Il presidente russo Vladimir Putin non rifiuta i negoziati con l’Ucraina, ma il loro esito deve essere approvato dal legittimo governo ucraino. Volodymyr Zelensky non appartiene a questa categoria”.

Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, scrive la Tass. Zelensky “non è la persona con cui si può registrare un accordo per iscritto perché de jure questa registrazione sarà illegittima”. “Tuttavia, Putin non rifiuta nulla, non rifiuta la possibilità di negoziati, secondo la costituzione del Paese”, ha aggiunto inviando Kiev a “pensare all’offerta di pace di Putin perché la situazione militare a Kiev è peggiorata”.

16 giugno, 12:13

Giorgia Meloni: "confondere la pace con soggiogazione è pericoloso"

“La pace non significa resa, come Putin sembra suggerire. Confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericolo precedente per tutti”. Lo ha detto intervenendo alla plenaria del vertice, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni arrivata in Svizzera domenica mattina. Il suo, riferisce SRF, avrebbe dovuto essere il primo discorso, era però in ritardo ed è intervenuta come quinto relatore.

16 giugno, 12:07

Iniziate le dichiarazioni finali

Nella sessione plenaria sono iniziati i discorsi finali della Conferenza sulla pace in Ucraina. A dirigere i lavori è il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri.

Si sono annunciati a parlare i rappresentanti di 25 dei 100 Stati e organizzazioni partecipanti al summit del Bürgenstock.

16 giugno, 11:41

Dmytro Kuleba : "Il prossimo summit dovrebbe portare alla fine della guerra"

Il ministro degli esteri ucraino ha aggiunto: Il prossimo summit dovrebbe portare alla fine della guerra e abbiamo bisogno che l’altra parte sia al tavolo: il nostro compito è portare l’Ucraina a quel tavolo nella posizione più forte possibile”, ha detto precisando che “il processo di finalizzazione del comunicato (conclusivo congiunto) è nella sua fase finale”.

16 giugno, 11:40

"Passi avanti enormi verso la pace"

“I paesi che non sono venuti al vertice vedono quello che sta accadendo: l’Ucraina sta costruendo consenso intorno alla formula di pace e questo ci permette di compiere enormi passi avanti verso una pace giusta, non a tutti i costi”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba parlando ai giornalisti a margine della conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina al Bürgenstock.

16 giugno, 11:39

Nidvaldo: le campane suonano per la pace

Alle 11 in tutto il Canton Nidvaldo le campane hanno suonato per 8 minuti in segno di pace. Le chiese hanno così voluto esprimere la loro preoccupazione per la guerra in Ucraina e chiedere una convivenza pacifica.

16 giugno, 11:11

Il presidente ucraino: "La nostra unità qui dimostra che l’idea stessa di diritto internazionale rimane viva ed efficace"

A metà mattinata Volodymyr Zelensky ha postato su X un messaggio con il quale sottolinea l’importanza della pace per il mondo e ringrazia tutti coloro che hanno lavorato per l’appuntamento. E aggiunge: “La nostra unità qui dimostra che l’idea stessa di diritto internazionale rimane viva ed efficace”

A united world is a world of peace, a world that knows how to do the right thing. I thank everyone who worked for this day – every leader, all the teams and advisors of the leaders, all the countries. Our unity here proves that the very idea of international law remains alive and… pic.twitter.com/SXOR0KlPRN June 16, 2024
16 giugno, 09:59

Kallas: "integrità terrotoriale punto centrale"

“L’esito dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina avrà un profondo effetto sull’architettura della sicurezza non solo europea, ma anche globale. Principi come la sovranità, l’integrità territoriale e il discredito dell’aggressione come strumento di Governo sono gli elementi più importanti e devono essere preservati a tutti i costi”, ha detto la prima ministra estone, Kaja Kallas, intervenendo alla conferenza sulla pace in Ucraina al Bürgenstock (NW).

“Mi preoccupa sentir parlare di piani o iniziative di pace che non menzionino nemmeno i valori fondamentali della carta delle Nazioni unite, i principi che costituiscono la base per garantire la pace a livello globale”, ha detto ancora Kallas sottolineando la necessità di mantenere centrale il principio dell’integrità territoriale dell’Ucraina.

“La storia ha dimostrato che la rinuncia al territorio per la pace ha troppo spesso portato e porterà a ulteriori aggressioni”, ha ricordato ancora la premier estone. “Per raggiungere la pace, dovremo imparare dai nostri stessi errori: non farlo comporterebbe un costo colossale in vite umane in tutto il mondo”.


16 giugno, 09:12

La vicepresidente Kamala Harris ha già lasciato la Svizzera

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha lasciato la Svizzera già nella tarda serata di sabato. La sua partenza prima della fine della Conferenza era già prevista.
Non ha invece trovato conferma la notizia diffusa da SRF secondo la quale avrebbe lasciato il Bürgenstock anche il principe Faisal, ministro degli esteri dell’Arabia Saudita, il Paese più volte indicato come possibile sede del prossimo vertice cui potrebbe partecipare anche la Russia.

16 giugno, 09:06

In futuro "coinvolgere tutti"

Secondo una bozza di dichiarazione circolata durante la notte, i partecipanti alla conferenza sul Bürgenstock (NW) vogliono “passi concreti” in futuro per coinvolgere “tutte le parti”, compresa la Russia. Si chiede lo scambio di prigionieri di guerra e il rimpatrio dei bambini deportati.

“Crediamo che il raggiungimento della pace richieda il coinvolgimento e il dialogo di tutte le parti”, si legge nella bozza di dichiarazione rivelata nella notte su oggi, domenica, dall’agenzia di stampa Reuters. Insiste sull’integrità territoriale dell’Ucraina, che Kiev non può ignorare.

Il termine “aggressione russa” non compare, ma la bozza fa riferimento a due risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’argomento. I partecipanti chiedono che la centrale nucleare di Zaporizhzhia sia resa sicura e considerano le minacce nucleari “inammissibili”.

Per garantire la sicurezza alimentare, chiedono la “libera” e “piena” libertà di navigazione e di accesso ai porti del Mar d’Azov e del Mar Nero. I circa 20’000 bambini deportati devono essere rimpatriati dalla Russia e i detenuti rilasciati.

Bürgenstock, al lavoro sulla dichiarazione finale

Telegiornale 16.06.2024, 12:30