Il professor Didier Trono, esperto di virologia e genetica al Politecnico di Losanna, ritiene sia necessario rispettare scrupolosamente le misure di protezione per almeno un anno. Le mascherine sono importanti. Ma occorre anche evitare i locali affollati come bar e dancing, fino alla scoperta di un vaccino.
Didier Trono, lei fa parte della Task Force scientifica che affianca il consiglio federale. Oggi sui giornali domenicali il suo collega Manuel Battegay, dell’Università di Basilea, ribadisce che occorre portare la mascherina quando non si possono mantenere le distanze. Anche lei pensa che occorra l’obbligo della maschera a livello nazionale:
"Sì, tutti i cantoni dovrebbero introdurne l’obbligo. In Svizzera si osserva un aumento allarmante dei casi di contagio. Occorre fare in modo che in autunno non ci ritroviamo con una situazione incontrollabile".
D: nei mesi scorsi si è detto che portare la maschera poteva indurre comportamenti a rischio, come non rispettare le distanze. Non è di questo avviso?
"No, perché in ogni caso in molti negozi le distanze non possono essere rispettate. Al contrario: nei Paesi dove si portano sistematicamente le mascherine, aiutano a conservare una certa disciplina perché ricordano costantemente che c’è un pericolo. Non portano al lassismo nei comportamenti: al contrario rinforzano l’attenzione".
D: La Task Force di cui lei fa parte sembra quindi favorevole a un obbligo della mascherina nei luoghi pubblici. Ma il consiglio federale può ancora imporre questa misura?
"Ora molto dipende dai cantoni. Ma si può immaginare che una calda raccomandazione dell’Ufficio federale della salute pubblica e del consiglio federale si traduca in decisioni cantonali".
D: la mascherina è la misura principe per frenare i contagi o ci sarebbe altro da fare in questo momento?
"Non mi rendo popolare con quello che sto per dire, ma siccome non sono un politico lo dico. Ci sono circostanze da evitare: ed è ben difficile non contagiarsi in locali dove si è incollati e ci si urla nelle orecchie perché la musica è troppo forte. Lo stesso vale per le riunioni prolungate con molte persone. Ci sono situazioni che vanno evitate ancora a lungo, forse un anno, finché non si troverà un vaccino. Capisco gli argomenti contrari, ma alla fine il peggio sarebbe di dover ritornare a un lock-down. I giovani sono poco sensibili perché rischiano meno in caso di contagio. Ma se l’economia ne soffrirà, saranno quelli che ne pagheranno il prezzo più caro. Non fosse che per un ragionamento economico, bisognerebbe avere la coscienza del pericolo collettivo".
Obbligo delle mascherine anche nei negozi?
Telegiornale 26.07.2020, 22:00