Per cercare di contrastare il dilagare dei contagi da coronavirus una delle misure prese negli scorsi giorni dalla Confederazione è l’obbligo generalizzato di indossare la mascherina. Un obbligo che però, seppure comprensibile, per alcune fasce della popolazione, i non udenti in particolare, rappresenta un problema di non poco conto. La Federazione svizzera dei sordi reagisce alle nuove misure dettate a livello nazionale e segnala, come già fece in primavera, le difficoltà di comunicazione incontrate dai suoi membri.
In Svizzera, infatti, almeno 20'000 persone utilizzano la lingua dei segni, 10'000 sono sorde dalla nascita e quasi un milione hanno problemi di udito. Portare la mascherina crea, di nuovi parecchi problemi a queste persone. “I sordi hanno vissuto e stanno vivendo un periodo molto duro. Malgrado il nostro lavoro di sensibilizzazione, spiega la responsabile regionale della Federazione svizzera dei sordi Alexandra Nötzli, molte persone udenti non riescono a capire che serve abbassare un momento la mascherina per dare l’opportunità alla persona con difficoltà uditive di leggere il labiale e capire di cosa si sta discutendo”.
Negli ultimi mesi si è però anche molto parlato, almeno per certi ambiti, di utilizzare mascherine trasparenti. “Queste però, aggiunge Nötzli, non sono ancora veramente disponibili. Inoltre le mascherine trasparenti vanno testate e omologate a livello svizzero anche se però forse qualcosa si sta sbloccando proprio in questi giorni in modo da ottenere il via libera definitivo delle autorità cantonali”.
RG/AF/Swing